Brescia, 6 dicembre 1902 - 1 dicembre 1965. 

Figlio di Angelo, imbianchino, poche notizie si sono potute raccogliere di Fulvio Beriola, così come le poche opere vedute e di vario livello non consentono giudizio compiuto. Di lui si può ricordare un episodio simpatico che prova la sua precocissima passione per la pittura: a poco meno di dieci anni è sorpreso da Arnaldo Zuccari, a quel tempo direttore della scuola Moretto, mentre disegnava, al pari di un madonnaro, sul marciapiede antistante l’Istituto artistico. Considerate le doti del fanciullo, il noto pittore promette di intercedere, a tempo debito, per la sua ammissione ai corsi di pittura o, in caso contrario, di contribuire egli stesso alla formazione artistica.

Da allora, ben poco Beriola fa dire di sé: non durante il primo conflitto mondiale, non nel dopoguerra che dev’essere stato un periodo buono per la sua pittura. Solo nel 1936 e fino al 1938 è operoso a Passirano, dal 1941 al 1945 è a Bagnolo Mella. Per vivere si impegna in varie decorazioni, a Camignone, dov’è aiuto al cugino Alfredo nel decorare la chiesa, a Collio, dove nel 1948 adorna il salone del municipio. Altro ausilio trae da dipinti eseguiti su velluto destinato a cuscini: motivi floreali o maschere oleografiche e decorative che pur trovano facili acquirenti. 

Nei pochi ritratti veduti v’è staticità e durezza nei lineamenti dei soggetti ripresi (soprattutto bambini).

Anche i paesaggi collinari, giocati sui toni di verde, hanno accordi spenti, ma le marine eseguite nel vigore degli anni (1920 - 1930) segnano un notevole balzo qualitativo che può far gareggiare il Beriola con non pochi pittori locali. Impianto solido, sintetico, colori mediterranei non immemori dei Macchiaioli, impasto rorido, a ricreare ampi spazi, riverberanti luci su rocce e solatie spiagge. Opere cui affidare memoria più viva di quella finora goduta.

Ci viene altresì detto che Beriola è autore di una effige della Madonna custodita in chiesa bresciana, forse “S. Rita”.

BIBLIOGRAFIA

“La Sentinella bresciana”, 1 novembre 1912.

R. LONATI, “A. Zuccari”, Edit. G. Zanolli, Brescia, 1980.

R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

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