Gardone V.T., 5 giugno 1942.

Insegnante di scuole materne cittadine, da qualche tempo pensionata, Anna Maria Bonoldi dalla pittura ha tratto appagamento personale, ma anche arricchimento del messaggio trasmesso ai gio-vanissimi suoi scolari.
Ha iniziato a dipingere come autodidatta e solo nella maturità ha potuto seguire corsi di arte locali, allieva per qualche tempo del prof. Angelo Bontempi, fino all’adesione nel 1996 alla Associazione Artisti Bresciani nella cui sede espositiva ha ripetutamente proposto suoi dipinti in occasione delle annuali esposizioni sociali prodotte sotto il titolo di “Ricognizioni”.
Non ha tuttavia mancato di estendere il percorso espositivo aderendo a ulteriori rassegne provin-ciali di Monticelli Brusati, Santa Eufemia, Leno, Ospitaletto, San Polo, Sirmione e altre a livello na-zionale a Graziano Visconti, dove si è affermata, a Venezia, nel contesto della Biennale, ed ancora a Padova, Firenze, Ferrara, Bologna, Montecatini (Premio speciale), in alcuni casi partecipe delle ini-ziative di “Il Quadrato” e “Mondadori”, figurando nelle relative pubblicazioni.
Naturalmente portata a interpretare la figura e scene di genere, la resa pittorica è raggiunta me-diante precisi e fitti tocchi dall’acceso cromatismo. Apprezzabile in particolare la descrizione di mo-menti di vita campagnola che restituisce sentimenti nostalgici nei confronti di una realtà fatta di sa-pori genuini e autentici filtrati e avvalorati da profonda interiorità, per la quale si è mossa l’at-tenzione di notisti d’arte quali Falossi, Fabiani, Di Giovane.
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