Secolo XV.
Definito architetto-lapicida, è d'origine milanese. Presente a Brescia durante la costruzione della Loggetta del Monte di Pietà nel 1481. Poco prima, con Antonio Zurlengo o da Zurlengo, ha lavorato alla circolare fontana della piazza grande, ricevendone documentato pagamento.
Attribuitigli, sia pure con riserva, sono alcuni capitelli per il battistero della chiesa di S. Giovanni Evangelista (oggi perduti); il portale della chiesa stessa; quello di S. Agata e la facciata di palazzo Calzavellia, in via Dante, eretto nel 1484.
Dal 1496 lo si ritrova ancora in città in qualità di direttore dei lavori di palazzo Loggia. I documentati contatti avuti dal De Grassi con il Filarete, il compito di soprastante ai maestri marmorai lombardi e forestieri in alcune opere bresciane lo indicano quale emergente figura di artefice al quale la città deve, sia pure in parte, alcuni dei più nobili edifici.