Peschiera del Garda, 1969.
Frequentato il Liceo artistico a Verona, ha continuato gli studi presso la Scuola del Fumetto di Milano maturando la propria esperienza all’esempio dell’espressionismo e di Bacon.
Di questa sua formazione permarranno nelle sue opere, per qualche tempo, la preminente luce e la vibrante pennellata marcanti i particolari, il volto, il corpo tracciati con forti tocchi di colore.
Due i “modelli” dapprima ripresi: la moglie, intesa come interprete della quotidianità, e il cane, prediletto dal pittore, che ne tratteggia la predilezione: “la mia è in fondo una esperienza psichedelica in cui il soggetto diventa il viaggio da costruire all’interno del mio spazio dove il corpo viene sezionato e ingrandito”. Affermazione che trova conferma nel percorso creativo di Della Bernardina che sembra ricondurlo a una pittura iconica che si avvicina al Neo Realismo e alla Pop Art interpretati però con misura personale.
Ne deriva che le sue figure, la natura, gli animali sono interpretati in modo semplice, diretto, senza attribuzioni di reconditi significati.
Particolare il “taglio” dato ai ritratti che occupano intera la superficie delle grandi tele (quasi sempre quadrate) tanto che v’è da pensare a particolari di gigantografie, di visioni fotografiche, in cui la composizione si è fatta luce, la impostazione compositiva di singolare freschezza colorica. Che ancor più si impreziosisce nelle composizioni di fiori manifestanti la continuità di una sperimentazione volta a muovere emozioni.
Esemplificativi del recente fare di Della Bernardina appaiono Guinnes 2, Ritratto e Maria, nei quali il soggetto ritratto è proposto in primo piano così da occupare l’intera tela. La luce marcante i lineamenti diviene protagonista volto a far emergere la medesima espressività con la quale le figure, i volti, ma anche la natura, si manifestano.
BIBLIOGRAFIA.
A. GNUTTI, Giovani bresciani emergenti tra mito e quotidianità, “STILE Arte” n. 43, no-vembre 2000.
G. GALLI, Mauro Della Bernardina, il quadro è uno specchio, “STILE Arte” n. 63, nov. 2002