Pavia, 25 marzo 1941. Vive e opera a Brescia.
"Scultore dilettante da sempre", com'egli stesso si definisce, Fabio Lenghi riversa le sue spiccate doti cretive anche nel lavoro svolto per una nota azienda tipografica bresciana.
Dopo aver frequentato il Liceo classico in città, si è iscritto alla università milanese. Come autore di opere plastiche esordisce nel 1974, in occasione della mostra che la Associazione artisti bresciani ha dedicato alla "Scultura a Brescia", con gli auspici dell' Assessorato regionale alla cultura. Dello stesso anno la prima mostra personale, ordinata alla "Galleria S. Michele" e alla quale non ci risulta siano seguite altre presenze di Lenghi in pubblico.
Attento alle correnti avanzate, attraverso le composizioni plasmate o realizzate a mezzo di saldatrice, strumento caro a Consagra, le poche opere vedute testimoniano l'intensa ricerca, nell'intento di infondere in esse, sia con forme astratte, sia nelle sagome evocanti primordiali, terrificanti mostri, lo smarrimento, il disagio procurato dalla oppressiva presenza di "idoli" cui l'uomo contemporaneo soggiace.
Anche là dove il modulato moto ascensionale delle masse sembra riflettere anelito ad alti voli, alcuni particolari riconducono al disagio di costrizioni, se non di cedimento, dovuto alla distesa cappa gravante la contemporaneità.