Secoli XV XVI

Negli anni vicini allo spegnersi del Quattrocento e del sorgere del Cinquecento, chiese e palazzi si illeggiadriscono di colori, all'interno ed all'estemo.  I fratelli Bembo, Caylina, i Bonvicini de Ardesio, i Moretti da Cremona, il Civerchio, lo stesso Foppa coprono di colori tele e pareti. I fratelli Pietro e Alessandro Moretti de Ardesio, di originaria famiglia bergamasca, non soltanto operano in città, ma sono rispettivamente padre e zio del grande Moretto. Di essi, si danno le relative note:
PIETRO, padre del Moretto, unicamente al fratello Alessandro, nel 1484 collabora ai dipinti di piazza della Loggia; sempre con il fratello, nel 1485 risulta creditore per la sistemazione di casa Caprioli (tanto che v'è chi suppone che essi siano gli autori degli affreschi di cui negli anni 1960 sono affiorati frammenti sotto dipinti restaurati di Pietro Marone, con elementi decorativi e architettonici). Nel 1486 e nel 1498 è pagato per avere dipinto stemmi vari.  IL data la sua morte fra il I 0 marzo 15 I 0 e il 7 agosto 1515.
ALESSANDRO, zio del Moretto, fratello di Pietro.Unìtamente alle notizie su riportate, si sa che nel 1481 restaura con grande lode le immagini dei SS.  Marco, Filastrio e Apollonio; il 14 e il 19 aprile 1482 è incaricato di dipingere gli stemmi del podestà.Secondo il Racheli («Rovato», p. 30) potrebbe essere l'autore della decorazione absidale della chiesa di S. Stefano, in Rovato.  Nel 1484 Alessandro è già morto.Val evidenziare che ancora al tempo di S. Fenaroli le figure e le parentele di Pietro e Alessandro, anche nei confronti del Moretto, erano confuse e inesatte, tanto che l'Autore del «Dizionario degli artisti bresciani» auspicava fosse fatta in proposito maggiore luce.
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in: «Storia di Brescia», Voi. li.
N ota: Utile la documentazione relativa a Moretto da Brescia.
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