Mantova, 1855 - Brescia, 1917.

Giunto ancor giovane a Brescia da Milano, dove la madre, scomparso il marito garibaldino, si era trasferita, aperse «bottega» dove in qualità di aiuti lavorarono fra gli altri Ciaetano Cresseri e Giuseppe Mozzoni. Legato da amicizia all'architetto Antonio Tagliaferri, per qualche tempo fu docente nella Scuola Moretto, dedicandosi al tempo stesso alla decorazione di edifici pubblici e privati, partecipando alla dipintura della nuova sede del Credito Agrario Bresciano e a restauri nel Teatro Grande. Altre decorazioni eseguì in numerose ville padronali di Franciacorta e alcuni suoi quadri a olio, con soggetti di natura morta, restano presso gli eredi. Sposata Vittoria Zucchi, di nobile famiglia mantovana, ebbe da lei otto figli tra i quali il noto e compianto maestro Adolfo. (v.).
Le spoglie mortali di Giacomo Mutti riposano al Vantiniano.
 

 

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