Siciliana d'origine, al secolo Pina Buda, si è presentata al pubblico bresciano soltanto nel 1978 avendo all'attivo mostre personali a Mendrisio, Erstfeld (1975), Trieste (1977) e collettive varie alle quali corrispondono favorevoli testimonianze critiche. Varie le tecniche affrontate: olio, tempera, pastello, tecnica mista, «nella quale mette in evidenza una originale personalità, pur maturata nello studio delle più recenti, ed in parte anche più lontane, correnti della pittura moderna».Ne sortono composizioni astratte, paesaggi ottenuti a mezzo di macchie cromatiche, a volte realizzate a spatola, ma non prive di raffinata eleganza formale, di sfumature. Dove tuttavia Pina Buda, per concorde parere, meglio si esprime è nel pastelli, che le consentono di lavorare con notevole slancio e sensibilità compositiva. I fogli pastellati si animano di forme e di colori che, pur nell'astrazione, esprimono creatività, quasi progetti di sculture, dal tocco lieve, dalle trasparenze sottilmente ottenute.
BIBLIOGRAFIA
Sta in: AA.VV., «Galleria Arengo», Brescia, 1-13 aprile 1978.