Brescia

Frequentato il Liceo artistico di Milano, si è iscritta alla facoltà di architettura del Politecnico; pur laureata, ha proseguito a dipingere e i frutti di questa attività ha esposto nella sua prima mostra personale, nel 1968.  Erano quadri con scorci di ambienti «invasi di luce chiara e di tanta aria pulita» la cui aura deserta, immobile, assorta può far pensare a certa poetica di recente scuola romana.  Un i i i i senso di oggettività nuda, un pò metafis'ca sottolineata dai bianchi, nitidi arpeggi, come ha osservato Elvira Cassa Salvi.  La stessa essenzialità compositiva caratterizza l'immota, assorta e pur palpitante costruzione di autoritratti, d'un ratteso accento espressionistico. Ancora nel 1971 Barbara Regè si è presentata in personale, alla Associazione artistica di via Gramsci. La stessa pittrice esemplifica il suo modo di operare quando afferma: il mio scopo è quello di rappresentare l'ambiente in cui vivo liberandolo da tutta la monotonia di cui la consuetudine lo circonda.  Attinge quindi da una realtà tangibile o no, realtà che esiste interiormente e che nelle tele figurative si palesa in linee marcate, piani distesi e riassuntivi riflettenti la intima inquietudine dell'Autrice.
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria A.A.B.», Brescia, aprile-maggio 1968.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 4 maggio 1968. «Galleria A.A.ß.», Brescia, 11-22 dicembre 1971.
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