Brescia, 10 settembre 1771 - 18 giugno 1841.

completando gli studi a Bologna e Firenze.  La condizione agiata gli consentì di erudirsi anche viaggiando l'Italia, conoscendo cose d'arte e l'erudizione riversò nella illustrazione di pubblicazioni da lui curate: «Collezione di quadri scelti» e una «Guida di Brescia».
Autore di alcuni ritratti, noti sono quelli eseguiti per Alessandro Cigola, il co: Bettoni fanciullo, Nicolò Tartaglia donato all'Ateneo.
Fu anche autore di opere sacre, come S. Caterina realizzata per la chiesa di S. Carlo e considerata la sua migliore realizzazione.
Incisore, restauratore (anche di opere del Bonvicino), ebbe inclinazione per l'archeologia, ne lasciò prova in alcune letture, «nella illustrazione dei più bei monumenti della Queriniana e nella Guida di Brescia compilata ad insinuazione del Patrio ateneo».
Altre sue opere sono: S. Affonso dè Liguori, Ritratto difanciullo, (Propr.  Bettoni), Ritratto di donna, (Propr.  Averoldi); assai nota la sua acquatinta raffigurante S. Pierre à Rome tratta da un dagherrotipo.  Alla Pinacoteca Tosio Martinengo resta Danza degli amori con ratto di Proserpina.
 
BIBLIOGRAFIA
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S.FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887.
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THIEME-BECKER, Voi.  XXIX, (1935).
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