Brescia, 1942.

Si conosce questo artista solo per la sua prima mostra personale allestita nel 1978 nella bresciana «Galleria dell'Incisione».
L'attività artistica di Tonelli è iniziata sul fare degli anni Settanta e determinante è stata la conoscenza di Ferroni di cui il pittore nostro può considerarsi il continuatore.
Pittura che può far affiorare a volte il nome di Titonel e, più in là a certo iperrealismo americano di un Hopper; oppure a certa Neue Sachlickent.  V'è nelle sue opere la abissale distanza che esiste fra noi e l'habitat; un mondo che sa di celle ospedaliere, un mondo asettico, freddo, agghiacciante, anche se lucido e perfettamente ordinato.
Anzi, è proprio quella speculare perfezione degli ambienti ricomposti nelle opere: vani modernamente arredati, attrezzati di tutto punto a trasmettere il gelido senso di disagio, di un vuoto incolmabile davanti al nostro cammino.  Nei ritratti v'è lo smarrimento dovuto a quel vuoto, a quell'indecifrabile silenzio.  A se stante, nella rassegna bresciana, il Ritratto del gallerista Roncaglia, che sembra segnare una evoluzione nell'arte di Tonelli.
Invitato nel 1976 alla terza Triennale dell'incisione di Milano, a quel periodo risale anche il trasferimento nella capitale britannica.
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria dell'Incisione», Brescia, 11-23 febbraio 1978.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 18 febbraio 1978.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 18 febbraio 1978.
 

 

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