Brescia, 7 settembre 1928.

Figlio di Giovanni (v.).

Ha frequentato la sezione artistica della Scuola Moretto fin sul fare degli anni Cinquanta, sotto la guida di Mozzoni, Antonio Di Prata e Domenico Lusetti.Per circa un decennio allievo della Scuola dell'Associazione di via Gramsci, ebbe docente Emilio Rizzi.

Solo negli anni Settanta intraprende assidua partecipazione a collettive, evidenziandosi in Brescia (1975, 76, 77), Vilianuova (1975, 76, 77, 78), Molinetto e Concesio (1976, 77), Leno (1976), Ghedi, Viareggio e Pisogne (1977), Prevalle e Mezzane (1977, 78); Desenzano (1980); mentre le personali le ha ordinate in città (Piccola galleria U.C.A.I.) negli anni 1976 e 79.

Modernamente figurativa, la pittura di Vinetti abbraccia paesaggio, figura e natura morta.Ma nelle varie gamme espositive alita una costante partecipazione affettiva per la realtà, attraverso la quale è possibile risalire all'uomo, all'umanità fatta di albe livide del pendolari, di anonimato nelle grandi fabbriche, di drammatici scontri generazionali, come ha osservato Luciano Spiazzi, e la solitudine del vecchi, quella ancor più greve del povero, I suoi protagonisti, anche ne La Strage di piazza Loggia, non urlano, non scandiscono minacce; tengono duro nel silenzio, consapevoli e dignitosi.

Non pittura sociale, tuttavia, ma uno scavo nelle condizioni diverse, offerte dalla osservazione della realtà, avvertendone le più sottili e profonde vibrazioni.Fino allo smarrimento che tutti assale, un senso di annientante precarietà che è di tutti, anche se inconfessato.

Allora, al di là delle facciate di quegli «sfaccettati» cubisteggianti paesaggi urbani, entro le case sfiorate da tenere luci o affondate in ombre cupe possiamo sorprendere anche il protagonista di Il commiato: alle soglie della vita, oppure di Uomini della fabbrica, figure tutte recanti nell'atteggiamento, nello sguardo il segno dell'attesa, dell'ansia che noi tutti attanaglia.

Paesaggio e figura, dunque: aspetti complementari, indissolubili della produzione di Vinetti, che nell'implicito giudizio morale congiunge la speranza, viva solo per il profondo amore verso gli altri.

 

BIBLIOGRAFIA

E.C.S.(alvi), Arte sacra in Vescovado, «Giornale di Brescia», 13 dicembre 1961.

G.TANSINI, Discutiamo la mostra d'arte sacra, «La Voce del popolo», 16 dicembre 1961.

G.TANSINI, Linguaggio astratto alla mostra in Vescovato, «Giornale di Brescia», 23 dicembre 1961.

L.SPIAZZI, Artisti bresciani in Duomo vecchio, «Bresciaoggi», 3 gennaio 1976.

L.SPIAZZI, «Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 16-28 ottobre 1976.

L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 23 ottobre 1976.

L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 17 dicembre 1977.

G.STELLA, «Piccola galleria U.C.AI.», Brescia, 24 novembre - 6 dicembre 1979.

L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», I dicembre 1979.

AA.VV., Perché l'uomo viva, «Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 29 marzo 1980, Catalogo.L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 6 aprile 1980. «Galleria La comice», Desenzano, 21 giugno 1980, Caffi , Rossini, Salvetti, e Vinetti, Catalogo.

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