ABENI STEFANO.Travagliato, 10 luglio 1922

Fin da ragazzo ha sentito la sollecitazione alla dura pietra, affrontata nei momenti liberi, ma solo agli inizi degli anni Settanta appaiono in rassegne artistiche i suoi lavori, a divulgare il frutto di appassionata ricerca. Ed i consensi seguono l'apparire .:.: sue opere in collettive a Milano (1977, 78, 79), a Napoli (1978), ad Azzano Mella (1979). a Roma (1980) e a Brescia (1982, 83), città nella quale ordina anche le personali: alla A.A.B. (1981), alla "Galleria A. Inganni", nel 1983, seguite da quella nella “Galleria Hatria" di Bergamo (1984) il cui catalogo racchiude completo curricum espositivo.

La materia di cui l'Abeni si avvale è il duro sasso. Ciottoli grossi e minuti raccolti sul greto del Mella: su di essi interviene per estrarre quanto il suo spirito di osservazione, la sua sensibilità estetica suggeriscono. Nascono così volti di vecchi, di fanciulli; teste o profili di animali, movenze di nudi femminili, fino ad arcaiche figure egizie, ascetiche "sieste di frati". Immagini emblematiche animate dalla fantasia sollecitata della forma stessa delle pietre nelle quali restano declinazioni figurali dal classico gusto. dalla esotica stilizzazione.

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