Darfo, 17 gennaio 1875 - 20 marzo 1934.

Figlio di Andrea e Giacomina Minini, la riacquisizione dei meriti di questo artista è avvenuta assai tardi. Note le sue frequentazioni dell’Accademia Carrara e la formazione ricevuta da Cesare Tallone prima, da Ponziano Loverini poi. Se il giudizio del primo maestro che diceva l’Abondio “un genio” faceva presagire un avvenire radioso, ben diversa è stata la realtà.

Fatto ritorno nel 1906 al luogo natio, all’attività pittorica ha coniugato quella musicale, sorretto da apprezzabile voce tenorile che lo portò ad essere cantore del Teatro alla Scala di Milano. Le due espressioni gli hanno dato una certa notorietà fra i conterranei, dei quali ha eseguito numerosi ritratti (circa 180 e da quelle figure è possibile individuare il suo percorso creativo nel quale, accanto a significativi esiti, si pongono opere di maniera, imposte sia dal gusto della committenza, sia dalle difficoltà contingenti che lo hanno poi indotto a trarre conforto in qualche bicchiere di troppo.

Anche il male che lo ha portato a morte precoce ha contribuito non poco ad allontanarlo dai pennelli e dalle tele, relegandolo in un lungo periodo di dimenticanza.

Per i dipinti maggiormente significativi sono da considerare il giovanile “Romano al pozzo” risalente al 1899, il ritratto di Maddalena Figaroli Alberzoni dalla evidente vivezza espressiva e cromatica, del 1917-18, che sembra esaurire la produzione degli anni più fecondi ai quali pare appartenere anche il volto di Caterina Colombo dalla cadenza liberty. Numerosi pure i ritratti virili ben rappresentati dai lineamenti di don Domenico Tarsia (1904), Martino Filippi (1906), Pietro Cenini e Battista Pendoli (1907), ai quali s’accosta il singolare busto di Francesco Abondio, forse nonno dell’artista.

Nei pochi paesaggi noti sono individuabili echi dell’ultimo Ottocento percepiti con freschezza di visione.

Merito di Margherita Biondi aver tratto Giovanni Abondio dalla profonda ombra in cui era relegato, dedicandogli appassionata ricerca propiziatrice della prima mostra postuma ordinata in Darfo nel 1996.

 

BIBLIOGRAFIA

R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

M. BIONDI (a cura di), “Giovanni Abondio”, Darfo 1993. (Con bibliografia).

AA. VV., “Giovanni Abondio. Vita e arte di un pittore senza volto”, Catalogo della prima mostra antologica, Darfo, 11 febbraio - 3 marzo 1996.

Pin It