Villa Carcina, 11 aprile 1940.
Sposo di Lidia Antonelli (v.). Compiuti gli studi tecnici in scuola gardonese, analogamente a quanto fatto dalla moglie, ha frequentato i corsi di perfezionamento per la lavorazione artistica dei metalli nell'ambito dell'Università di Urbino. Unitamente alla moglie ha intrapreso la partecipazione a manifestazioni artistiche, con lei dividendo la presenza a collettive in Brescia, Viareggio, Roma, Bergamo, Milano, Bovegno, Berna ecc. e l'allestimento di mostre personali a Lumezzane (1967,69); Brescia ("Centro culturale OM", 1968,1980,81; "Galleria A.A.B.", 1969 e 1970; "Galleria S.Gaspare", 1977; Salone della Cavallerizza, 1982); Bezzecca (1968); Cesenatico (1969); Siena ("Galleria La Mossa", 1970); Milano (1970); Bergamo ("Galleria La Simonetta", 1971); Prato ("Galleria Muzzi", 1972); Lonato e Muratello di Nave (1973); Cremona ("Galleria Proposte", 1974,75); Folgarida (1975); Villa Carcina (1978, 79); Sestri Levante (1983) ..
Autore di sbalzi in rame e in argento, ad essi affida composizioni a volte di ampio respiro che esaltano il lavoro, l'opera dell'uomo e i rapporti che fra essi intercorrono quotidianamente; a volte panorami di antichi borghi ove la moderna stilizzazione racchiude essenziale racconto.
Si alternano così nella produzione di Renzo Antonelli visioni di lontananti prospettive di tetti nel Vecchio quartiere le umili vicende dei Raccoglitori di patate, delle Guardiane delle oche, delle Mondine, il concitato ritmo della Battuta di caccia o di un Bivacco.
Non mancano tuttavia composti nudi femminili, lirici paesaggi incisi dall'elevarsi di filari alberati, il raccolto silenzio di Messa al campo o la serena armonia di semplici vasi di fiori.
Il volto di Cristo, preludio alla imponente Via Crucis realizzata per la chiesa parrocchiale di Muratello di Nave, suggerita, voluta dal defunto don David e legata, per la consacrazione, al ricordo di papa Luciani, con il Crocifisso realizzato per il cimitero di Cremona, rappresenta il più significativo aspetto dell'arte sacra di Renzo Antonelli.
Soprattutto nelle quattordici formelle in bronzo, la via della Passione di Gesù è rievocata con totale figuratività, ha scritto Guido Stella, che di Renzo Antonelli rileva altresì ,capacità di rifarsi al testo evangelico ed alla tradizione cristiana, ri~scendo a evitare ogni aggiunta episodica e decorativa. Linguaggio essenziale aderente allo spirito della architettura entro cui si eleva.