Mantova 1907 - Cremona 1972. 

Docente di matematica nelle Scuole medie statali, dal luogo natio è pervenuto a Rezzato e Mazzano dove ha vissuto numerosi anni. Autodidatta come pittore, ha operato nei momenti liberi concessigli dalla professione, pertanto la sua produzione è numericamente limitata. Autore di paesaggi, figura e nature morte, si è fatto conoscere fra noi allestendo nel novembre 1961 una mostra personale accolta nella Galleria “Santa Chiara”, nell’omonima via: unica sua apparizione pubblica.

E’ stata una rassegna di piccoli paesaggi di un naturalismo idilliaco, in uno stile a mezzo tra il refinito, l’ammanierato e invece il sommario, il primitivo, osservava Elvira Cassa Salvi, che proseguiva: “talvolta l’urto si attenua e scompare, allora si hanno quadretti gentili in cui sembra prevalere l’aspetto candido”. Da parte sua Franca Calzavacca in “L’Italia” evidenziava che Azzini usava solamente terre, grigi e verdi, ignorando gli altri colori della tavolozza, riuscendo tuttavia a ricreare una sua atmosfera, la figurazione fedele alla tradizione, ma anche ad un linguaggio personale.

Solo nel giugno 1973, a cura dei famigliari è stata ordinata una mostra personale (postuma) presso la Trattoria “Stella” di Montichiari. Se la memoria di Mario Azzini sembra essersi spenta, il suo amore per la pittura rivive fra noi attraverso l’attività creativa del figlio Murillo (v.).

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