Virle, 18 giugno 1900- Brescia, 31 luglio 1960.

Trasferitasi nel 1921a famiglia a Nave, in questa località Tarcisio Bertoli trascorre la fanciullezza e dal padre, ornatista, apprende ad usare lo scalpello.

Poco più che sedicenne può frequentare la scuola di disegno "N. Tartaglia" di Brescia; militare a Varese segue un corso di scultura all'Accademia di B.A.

Assolto il servizio militare è a Montichiari dove entra a far parte di un circolo culturale e dove studia per conseguire il diploma di maestro d'arte. Intraprende l'attività di docente di materie artistiche nella scuola comunale di Nave e la esercita per circa dieci anni.

Nel primo dopo guerra aveva collaborato con Luigi Canonica; l'insigne artista, serbando di lui favorevole impressione, in più tardi anni lo invita a Roma. Ormai legato a Brescia da affetti e da impegni di lavoro autonomamente svolto, Tarcisio Bertoli declina l'invito.

L'opera assidua è ricompensata dapprima dal "Premio Bettoni - Cazzago", vinto in occasione della mostra sindacale del 1934; indi dal "Premio Zuccarelli" (1950) indetto dall' Ateneo a riconoscimento di artisti bresciani particolarmente meritevoli. A fianco delle piccole composizioni, a fianco dei ritratti proposti in occasione di mostre sindacali provinciali e regionali, alla "Permanente" milanese o alle mostre d'arte sacra ordinate nel palazzo vescovile bresciano, sempre più si evidenziano le opere funerarie o destinate ad edifici monumentali.

Ancora non è stato redatto un elenco completo delle realizzazioni di Tarcisio Bertoli. Se inedito è l'Angelo della tomba dei Terzi Lana al Vantinano, note sono le opere per i cimiteri di Roma (Campo Verano), Bondeno, Cordonate Soprio, Varese (Deposizione); nella cappella del camposanto di Piadena v'è un altare di marmo verde Alpi e Botticino provvisto nella parte inferiore di un bassorilievo raffigurante la fontana dell'immortalità. Sopra l'altare la Deposizione del Bertoli riproduce l'episodio tratto da una Via Crucis dello scultore locale Giuseppe Mastrocchio. Attivo nella parrocchia di Borgo Trento, suo l'acquasantino nella chiesa di Cristo Re.

Fra i monumenti commemorativi sono da citare quelli dedicati ai Caduti di Cortine di Nave e di Caino. Per l'anno mariano 1954 ha realizzato quello dedicato alle madri e ai figli di Lograto.

In occasione del riordino della facciata della chiesa parrocchiale di Bione pieve, nel 1952 ha realizzato per don Bazzoli due statue, meritando la cittadinanza onoraria. Primavera ed Esta te, esposte nel195àa Montichiari, valgono all'autore una medaglia d'oro.

Pur nei comuni soggetti, le due statuette s'elevano a formag'arte per la inconsueta finezza ispiratrice, per l'armonia dei ritmi che, pur nel solco della tradizione, non sono adusati o accademici.

Fra le opere meno note o di incerta attribuzione possiamo ancora citare le decorazioni della cappella del nuovo padiglione nell'ospedale di Nave, una Deposizione nella chiesa di Rodengo Saiano, una custodia entro una non meglio identificata chiesa di S. Cesario. Varie Pietà, una delle quali esposta in occasione della "Mostra postuma dei Soci della A.A.B." (ottobre 1970); i busti di don Giovanni Salvi, parroco di Saiano, collocato in frazione S. Rocco, dei signori Giovanni Fornasini, Schreiber, Codini, del pittore Botti, del comm. Ferrari, quello del poeta dialettale Angelo Canossi, del quale adorna la tomba; e poi volti di bimbi, di giovinette, del fratello Remo, della moglie, dei figli (Luigi (v.) ne segue le orme). Scomparso nella fervorosa maturità, pur nella sofferenza non lasciò presagire fine così repentina. Lo si ricorda in calmo conversare con gli amici Agriconi, Dolci, numerose tele dei quali illeggiadriscono la casa dove lo scultore ha saputo tradurre con perizia e amorevole slancio l'ideale suo artistico: nel candore del marmo, nella brunità del metallo, nella secondante tenerezza della creta.

A ricordo dell'artista sono state ordinate due mostre: alla A. A. B. nel maggio 1961, alla "Piccola galleria UCAI" di via Pace nell'ottobre 1977: hanno riproposto una scultura fedele ai canoni classici, ricchi udente singolare voce del panorama artistico bresciano contemporaneo.

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