Brescia, 16 agosto 1816 - Taranto, 17 maggio 1887.

Figlio di Gaetano, si dedicò come il padre alla pittura. Patriota, fu vicino a Mazzini, partecipò alla insurrezione bresciana e fu in missione per conto del Governo provvisorio bresciano.
Nascostosi con Tito Speri nel teatrino del collegio Peroni, si rifugiò a Sarezzo, tornando a Brescia in seguito all’amnistia nell’agosto 1849. L’attività patriottica lo porta anche a azioni rischiose e a ten-tare la liberazìone di Tito Speri. Sempre in seguito alle vicende politiche è costretto a rifugiarsi a New - York. Tornato a Brescia nel 1861 partecipò ai moti insurrezionali del Tirolo e alla costituzione di società operaie e altre associazioni.
Nel 1866 il municipio bresciano rilevava le sue condizioni “veramente miserabili”. Trasferitosi a Ro-ma, finì col morire a Taranto.
È palese che l’attività politica lo distolse pressoché costantemente dalla pittura, esplicata senza rile-vanti esiti.
 
BIBLIOGRAFIA
“Storia di Brescia”, Vol. IV.
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del Popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
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