Secolo XVI.

Scultore, meglio ancora tagliapietre.

Lo si conosce come autore di una delle piramidi che coronano la facciata di palazzo Loggia, in angolo sud-ovest e di un finestrone, come si desume dal contratto nel "Liber IV instrumentorum" presso l'Archivio storico municipale. In esso, certo Battista Bontempi, il3 giugno 1558 in nome ed istanza di Vitale de Bracchis assume tale lavoro.

Secondo Antonio Fappani, lo Zamboni lo indica erroneamente col nome Michele: osservazione che si concilia con quanto asserito da Camillo Boselli in "Brixia Sacra".

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