Brescia 1927 - 2011
Ginetto Martini, autentico talento nell’arte figurativa e musicale
he, in apparenza, contrasta con il suo carattere burbero da bohémien cresciuto nelle borgate popolari e povere della città, la strada dell'arte. SNel ricco panorama dei personaggi che operano nel mondo dell'arte Bresciano un ruolo di primo piano spetta sicuramente a Ginetto Martino. Artista autentico nel senso lato della parola il Nostro, oggi ottuagenario, essendo nato a Brescia nel 1927 il 7 luglio, ha speso una vita dedicata all'arte pittorica e musicale. Ginetto sin da giovanissimo, erano gli anni dell'immediato dopo guerra, intraprese con intenso amore, spinto da una grande passione e dalla necessita di sbarcar lunario, sostenuto da uno spiccato amore per il "bello" e una innata sensibilità d'animo, che, in apparenza, contrasta con il suo carattere di boemienne cresciuto nelle borgate popolari e povere della città, la strada dell'arte. Studio prima canto con la maestra Casiraghi, voce baritonale che sviluppò con buon profitto, per oltre un quarantennio è stato valente corista del coro del Teatro Grande, protagonista apprezzato e molto richiesto nei circoli musicali più noti della città e in altre località italiane. Non c'è stata manifestazione concertistica in circoli musicali cittadini che non fossero allietati dall'imperiosa voce baritonale di Ginetto, era pure sempre presente in qualunque locale, dove c'era un maestro al pianoforte, e negli anni passati ce n'erano diversi e frequentati da una buona clientela.
Inziò alla vecchia osteria Marussi, aperta fino alla fine degli anni '50, all'ombra della Pallata, punto d'incontro di artisti e cultori d'arte. Qui ebbe l'occasione di incontrare alcuni grandi artisti, primo fra tutti Emilio Pasini il quale, appezzandone la sua sensibilità artistica, lo volle alla sua scuola di pittura dove ben presto rivelò talento e grande maestria, tanto che poi continuerà per tutta una vita la "professione ".
Lo studio del Maestro Emilio Pasini fu fucina di numerosi artisti che nella storia dell'arte iscriveranno il loro nome a caratteri maiuscolo, basti citare Giacomo Bergomi, Dino Decca, Franco Bertulli, Gabriel Gatti, Alberto Bizai, Gabriele Saleri e tanti altri. Per Ginetto Martini la pittura è stata un modo di vivere al pari del canto.
Pittore figurativo tradizionale ha trovato l'ispirazione nelle opere dei grandi autori bresciani dell'ottocento da Cesare Bertolotti, Francesco Filippini, Arturo Verni, Vittorio Trainini dei quali ne era grande ammiratore.
Rimarrà fedele al figurativo per tutta la vita, la sua produzione è stata ingente. I suoi quadri; le bellissime vedute primaverile e la nevicate dei nostri Ronchi, i casolari della campagna della Bassa, gli incantevoli angoli lacustri del Benaso, del Sebino o dell'Iridio, le bellissime nature morta, gli innumerevoli i ritratti e tant'altro, della sua notevole produzione, fanno bella mostra nelle case di moltissimi concittadini. La maggior parte delle sue opere sono frutto del lavoro "plan air" infatti Ginetto prediligeva dipingerà ritraendo il soggetto al naturale più che crearlo in studio.
Nel pieno della sua maturità ha arricchito la sua esperienza viaggiando, cavalletto appresso, vacanze di lavoro, diceva, accompagnato sempre della sua Irene, fedele amica e compagna, ha soggiornato e lavorato in molte località del centro e del sud Italia, all'estero è stato in Olanda e in Algeria.
Ha sempre goduto di un buon mercato, non gli sono mai mancati gli acquirenti, questo non ha però cambiato il personaggio che è rimasto, pur con la massima serietà, coerente con la sua vita di "Bomienne", buon frequentatore delle osterie dei vecchio centro storico, amante della buona cucina e più ancora del buon bere. Ha sempre disdegnato di partecipare a mostre collettive o personali e tanto meno apparire, a pagamento, in cataloghi o riviste varie che altro non sono, sosteneva, che una effimera vetrina della vanità.
Si ricorda, negli anni settanta una mostra, organizzata da amici, in una galleria di Salsomaggiore che riscontrò un eccellente successo, e da diversi anni si vedono spesso delle sue opere esposte in mostre collettive nelle varie gallerie della città e della provincia presentate da privati o dai galleristi stessi. Testimonianza questa della raggiunta affermazione artistica dell'autore consacrato con pieno merito nella storia della pittura.
A. G. Zanolli
Giorgio Zanolli Giornalista e critico d’arte Editore Dizionario pittori bresciani