Sabbio Chiese, 17 gennaio 1950.
 
Si applica fin da ragazzo alla pittura, tanto che le sue prime apparizioni in mostre risalgono all'ultimo scorcio degli anni Sessanta. In quegli anni giovanili, non soltanto la pittura lo attrae, ma anche la poesia, la letteratura, la storia.  Frutto di tanti interessi saranno numerose pubblicazioni, alcune delle quali con illustrazioni dello stesso autore. Dopo le prime esperienze pittoriche'bresciane, conosciuto Pietro Annigoni, dal 1974 ne frequenta lo studio, avendo modo di affinare le qualità formali che già da autodidatta aveva rivelato, soprattutto nel disegno. Dopo aver preso parte a concorsi in città quali Salò (1969), Santhià (1972), nello stesso anno si presenta in personale a Desenzano; altre mostre allestisce poi a Vestone (1973), Brescia (1974, 1976), Mantova (1975), Verona (1976, 1978 e 1980). Durante gli anni vissuti in Valle si fa notare per i frutti dovuti alla lunga ricerca culminata nel 1972 con la pubblicazione del volume «Sabbio Chiese attraverso i secoli», che attesta non solo profondo amore alle memorie della terra natia, ma una maturità ed una inconsueta preparazione in un giovane di soli vent'anni.  Nel campo figurativo acquisisce altre tecniche quali l'acquerello, la litografia, l'affresco realizzando con questo una decorazione: Madonna delle Forette nella veronese chiesa di Forette (1978).  Lo si ricorda in città, in occasione di mostre bresciane e per gli incontri avuti nel tempo in cui aveva in animo di comporre una monografia su Edoardo Togni. Prevalentemente paesaggista allora, anche con la matita, dalla classica impostazione ed incline al cupi toni; teso ad ampie visioni.  Nella figura v'era invece riflessa la lunga preparazione attinta allo studio dei sommi del passato, Leonardo in particolare, fino a raggiungere notevoli preziosità di tratteggio e finezza di forme a complemento della capacità di introspezione che gli ha consentito di realizzare notevoli ritratti fra i quali possiamo citare quelli di Giuseppe Prezzolini, lo Collarcho, D. Calabria, Denis Mack Smith, del prof Confortini.  Moltissime poi le figure femminili alle quali Pelizzari sembra affidare stati d'animo, aspirazioni, quasi che la perfezione ricercata in quei volti, in quegli sguardi puri e vivaci a volte, a volte estasiati, come nella Preghiera del 1973, l'autore intenda temperare «l'ansia dei nostri giorni... l'interiore febbre contemporanea».
 
BIBLIOGRAFIA
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(Si veda: «Biesse», n. 138, agosto 1973, Ricordo di Jo Collar(@ho).
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A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», Ed.  IV, (1972).
Nota:  Succintamente, si ricordano pubblicazioni o cartelle legate all'attività pittorica di L. Pclizzari. «Sabbio Chiese attraverso i secoli», F.lli Apollonio, Brescia, 1972. «P. Annigoni e il Sermone della Montagna», Stampe-ia Valdonega, Verona, 1977.  P. ANNIGONI, «Nudi femminili», Grafo Ed., Brescia, 1977. «Vita-dipinto di P. Annigoni», Stamperia Valdonega, Verona, 1978.
L. PELIZZARI, Litogrqfie di P. Annigoni, R. Stefanelli e L. Pelizzari, Introduzione, Stamperia Valdonega, Verona, 1980.
«Una litografia di L. Pelizzari», Sabbio Chiese, 1980, A cura del Coro «La Rocca», 1980.
G. BIATI, «Atlante Valsabbino», Grafo Ed., Brescia, 1980.
 
 

 

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