Pontevico, 1802 - Brescia, 1853.
Seguendo la naturale inclinazione, fin da ragazzo disegna e dipinge; più che frequentare scuole d'arte preferì avvicinarsi ad artisti, fra i quali Francesco Hayez, a Milano.
Autodidatta, riuscì tuttavia a compiere opere di ampio respiro. Nel 1837 è presente a mostra bresciana con l'opera Le ultime ore di Missolungi, uno dei fatti più noti della storia greca moderna. Di poco posteriore Pia dètolomei: opere discusse, ma riconosciute frutto di temperamento, anche se bisognoso di disciplina.
Ritrattista, Sampietri lascia il proprio Autoritratto, presso la Pinacoteca Tosio Martinengo, in città, accanto a due ritratti di frati. t pure ricordato un Ritratto appartenuto al Pio Istituto orfanelle.
Alla mostra della pittura bresciana, nel 1934, figuravano: Autoritratto, Ritratto di Maddalena Zuccari e Ritratto di frate da identificare con uno alla Tosio.
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887.
COMUNE DI BRESCIA, «Mostra della pittura bresciana dell'Ottocento», Brescia, 1934. THIEME-BECKER, Vol. XXIX, (1935).
L.VECCHI, «Brescia», monografia, 1941-42.
G.PANAZZA, «La Pinacoteca Tosio Martinengo», Ed. Alfieri e Lacroix, Milano, 1959.
A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», tutte le edizioni.