Travagliato, 19 luglio 1953.

Nerina Valeri ci fa conoscere questo giovane pittore che, a soli diciannove anni, ha allestito la sua prima mostra personale, frutto di passione, non di studi accademici.
Dal paesaggio, la pittura di Scalvini si trasferisce sull'analisi della realtà, di sentimenti che più lo toccano.  Ne sortono dipinti nel quali è racchiusa intensa tristezza, «drammaticità espressiva, derivazione della inquietudine, del tormento di un giovane che, scavando negli aspetti negativi della società, ne inchioda con amarezza, talora con disgusto, la responsabilità di sgretolamento dei valori ideali e umani della vita».
Dipinti figurativi, con lievi infiessioni espressionistiche, che anche i titoli, da La Rassegnazione, a Ricordo di un giorno, a Angoscia, sottolineano.
Racconti di creature umane il cui sguardo assai raramente può lambire luci di cielo.
Presente a concorsi provinciali, Pietro Scalvini dopo la prima apparizione al Circolo culturale travagliatese (1972), altre mostre personali ha allestito, nella sala del comune di Collio (1974)., alla bresciana «Galleria Il Quadrifoglio» (1975), ultima sua presenza, riteniamo, in sale di esposizione.
 
BIBLIOGRAFIA
F.F. TROIANO, «Palazzo comunale di Collio», Collio, 1974.
N. VALERI, «Galleria Il Quadrifoglio», Brescia, 19-31 gennaio 1975.
 

 

Pin It