Brescia, 2 maggio 1928.

Di questo pittore che si dichiara men che dilettante, ma Fin dall'infanzia in dimestichezza con colori e pennelli e poi collezionista per convinta passione, si ricorda la prima e sola mostra personale, allestita nel 1977.
Di lui Luciano Spiazzi scrisse nell'occasione: dapprima paesaggista inconsapevole al plein air, poi condotto a sintetizzare in forme tardo cubiste, quindi deciso a voltar pagina per seguire la vocazione che sente più sua, la ricerca del colore per se stesso, raggiunto con le alchimie più varie, fino ad offrire la sensazione da trompe l'oeil di materiali i più diversi, quando in realtà tutto si riduce a tele variamente dipinte.
Le stesure di colore sono organizzate a bande orizzontali triangolari e rettangolari sovrapposte, forme sempre nuove, anche se controllate in stesure geometriche... costruite affidandosi alla nota di colore che sente di dover evocare con maggiore intensità e a questa con pazienza e misura e lungo esercizio ordina le sue scacchiere irregolari, con aggiunte, sovrapposizioni, ricerche di percezioni visive preziose e pur casuali od estemporanee.
Se non andiamo errati, quella alla «Galleria Lo Spazio» è l'unica presenza pubblica di Gianguido Scarampella.
BIBLIOGRAFIA
E.FEZZI, «Galleria Lo Spazio», Brescia, 1-13 gennaio 1977.
L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 8 gennaio 1977.
Pin It