Anfo, 10 settembre 1941

Ha frequentato le scuole serali dell'Accademia di Brera e del Castello Sforzesco di Milano.
Fin dai primi anni Sessanta è presente a collettive in seno alla A.A.B., ma è dal 1965 che Seccamani intraprende più intensa attività con partecipazione a manifestazioni provinciali quali, la Collettiva pittorica a Vobarno ordinata dal «Centro dibattito e cultura», e annoverante opere di Ottorino Garosio, Antonio Stagnoli e del «giovane Seccamani di cui si dice un gran bene»; la terza edizione del Concorso S. Felice Circeo (1974), i Premi S. Abroeus di Milano (1975) e Alessandro Volta in Villa Olmo, a Corno (1977).
Sono ancora gli anni in cui il pittore ha lavorato a Milano presso uno studio di restauri e ha ricoperto la carica di sindaco del proprio paese, fino al trasferimento in città, ove apre proprio studio.
La sua produzione annovera opere a olio e inchiostri: gli uni fatti di densa materia, la pennellata «sciolta, quasi senza soluzione di continuità che, nel veloce trascorrere sulla tela, prende d'infilata sviluppi di corpi, scene di affettuosa comunanza, di solidarietà creando un ritmo di intensa azione»; gli altri, su carta umettata, riconducono, nella tecnica, a composizioni del più maturo Stagnoli, caratterizzati da una più Intima ricerca.  Ed è su questa ricerca, arricchita dal colore, che Seccamani opera maggiormente nell'intento di visualizzare «idee e pensieri, semi, germogli.  Energia, forza e lotta.  Entità; tante entità di vita.  Universo chiuso: energia che si rigenera», come ha affermato lo stesso pittore.  Nelle sue tempere su carta si va consolidando l'esito di una ricognizione sia nel presente, sia nel profondo intimo del mondo, delle cose.  Nascono così brani di natura, per emblema espressa nelle sue intime fibre; e di vita, negli indistinti embrioni fatti piacevoli o inquietanti esseri vaganti nel contomante chiaro spazio del foglio.
Ed i motivi liricamente apparenti nei delicati e preziosi colori si fanno tramite a moti d'un animo scosso dalla realtà, colmo di intensa drammaticità.
V'è chi nelle opere del giovane pittore ha ravvisato ascendenze da Klee e in Kandisnky o, più genericamente, ha fatto corrispondere alla levità del suo colore un progressivo accentuarsi delle componenti fantastiche con esiti ora allusivi e surrealistici, ora più liberamente astratti.  Una ricerca tuttavia che fa di Seccamani un artefice di singolare e severa personalità.
Mostre personali ha ordinato a Idro («Galleria Pieve», 1966), Cairo Montenotte (1972), Foggia (1974), Anfo (1976), Brescia (1976 e 78), Bergamo (1980).
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria A.A.B.», Brescia 1-14 settembre 1962, Trenta pittori espongono, Catalogo. «Galleria A.A.B.», Brescia, 18-30 aprile 1964.  Invito collettiva.
«Giomale di Brescia», 7 aprile 1965, Collettiva pittorica organizzata a Vobarno.  Fe. Pel., Vostre, «L'Italia», I I marzo 1966.
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