Anfo, 18 novembre 1949.

Affacciatosi alla ribalta delle mostre sul far degli anni Settanta, fin dalle prime prove «informali» palesa notevoli capacità tecniche e accuratissima stesura grafica.  Opere definite «surreali», ma già racchiudenti, anche nel titoli: Impossibilità di espressione, La realtà del pensiero, Alterazione di una idea il proposito di affermare una latente, ancora indistinta intima espressività.  S'avverte in quelle chine una sorta di smarrimento di fronte al mistero dell'universo, e pur l'ansia di comprensione.
Queste necessità portano ad una analisi interiore tradotta anche in opere «plastiche» ideate con attento rigore stilistico riflettente la rigorosità del pensiero che le ha concepite: immagini d'un pensiero.
Su questa via, assimilabile al «costruttivismo», Stramacchia giunge a proporsi una domanda: Una poesia può essere vista anziché letta?... Sono così nati quegli oggetti in cui la poesia, da cui gli stessi hanno origine, viene superata dalla percezione e dalla intuizione di un testo che non è più un sintamma, ma la sua immagine, dato che la parola non è scritta bensì incisa, per cui viene percepita non come procedimento manuale ma come intuizione cerebrale.  La sensazione di inconsistenza e -di fragilità viene esasperata dalla presenza di un supporto precario il quale, pur consentendo unità alla struttura, lascia ad ogni singolo componente libertà di movimento.  Poesia visione... E cosa può esservi di più affascinante di dare immagine ad una idea?
Sembra possibile attribuire al giovane Stramacchia analogo intento a quello dei componenti l'avanguardia concettuale, mirante a tangibilmente tradurre una «visione»; testimonianza della precarietà, delle incognite d'un mondo, soprattutto interiore, vissuto dalla contemporaneità.
Fra le numerose presenze a collettive si possono citare quelle di Modena («L.  Muratori», 1971); Brescia (11 Rassegna Città di Brescia), Varese (Pemod di grafica) del 1972; Leno (1973)" Milano (decennale Siarca, 1974); varie nelle Gallerie «Sincron» in città, «Carrera» di Ferrara, «Studio A.M. 16», di Roma, Genova nel 1980.
Personali ha ordinato a Brescia (1973), Milano (1977), Mestre (1979), Monza e Rudiano nel 1980.
Con Bonetti e Tancredi è fondatore e componente il «Gruppo di ricerca» da poco costituitosi.
 
BIBLIOGRAFIA
«La Stagione», Riv. delle arti, del libro, del turismo, n. 8-9, 1971.
«Gazzetta di Parma», 12 ottobre 1971, I vincitori del Premio Fra Salimbeni. «Giomale di Brescia», 18 aprile 1972, Le premiazioni del (,oncorso Città di Brescia.  G. GHELFI, «Galleria Piccola PagaDora», Brescia, 21 aprile - 4 maggio 1973.  E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giomale di Brescia», 9 maggio 1973.
M.CORRADINI, In galleria, «Brescia-arte», n. 5, 1973.
A.MORUCCI, Galleria d'arte, «Biesse», a. Xlll, n. 136, maggio 1973.
G.FRANZOSO, «Gailer,.a La darsena», Milano, 15 maggio - 3 giugno 1975.
«La Repubblica», 14 febbraio 1980, Giocare (-on la carta, pasticciare come gli artisti.
E.VOLPI, Giocare con la carta creando sciilture tridiniensionali. «Il Cittadino», 21 febbraio 1980.
«L'Amico del popolo», 23 febbraio 1980, Sette artisti alla Carrera.
 

 

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