Ghedi, 1954.

Fin da quando aveva quindici anni si è rivelata pittrice: per l'intenso amore manifestato per i pennelli ed i colori.  Conosciuto anche Antonio Valencia, il noto pittore le è stato vicino per qualche tempo, contribuendo ad af'finarne le innate doti.  Appena ventenne affronta il pubblico con una mostra personale a Isorella, seguita nello stesso anno da altra nel paese natio, poi a Roncadelle e, nel 1975, a Brescia.
Partecipa al tempo stesso a concorsi provinciali a Signese, Arona, Brescia e Ghedi.
Nerina Valeri, che la ha presentata in occasione della mostra cittadina, chiarisce la natura pittorica di Claudia Tinti: dal colori nitidi, cristallini dei paesaggi dal grigi-ghiaccio, all'azzurro, all'aragosta, leggermente sfumato in tonalità chiare, a qualche intensa pennellatura di verde, quasi lo specchio dell'anima capace di creare personaggi che trasudano, dall'infanzia, all'adolescenza, all'età adulta uno struggente trinomio di amicizia, affetto, amore, in un simbolismo denso di contenuto, laddove il tema della solitudine è il solo pedale in sordina di una musica sussurrata, il brivido leggero di una brezza, il tenue accenno di un sorriso, una attesa stemperata di paziente serenità.
 
BIBLIOGRAFIA
N. VALERI, «Galleria Il Quadrifoglio», Brescia, 19 aprile - 2 maggio 1975.

 

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