Nuvolera, 1920..

Con umiltà pari alla grande passione, in gioventù non ha esitato a "servire" noti decoratori e affreschisti bresciani, in particolare Giuseppe Mozzonì.Per ciò fare affrontava, in ogni stagione, viaggi in bicicletta, raggiungendo i luoghi del lavoro in città e in località diverse della provincia.

Lungo, faticoso-tiroclnìo al quale è seguita la attività di imbianchino, ma anche la possibilità di dipingere quadri a olio dedicati prevalentemente al paesaggio.Al lavoro su scale e ponti si alterna la ritemprante attività creativa esplicata con la spatola.Nella tela rivivono così aspetti numerosi di Nuvolera, della natura bresciana: scorci di antichi borghi si alternano a filari d'alberi riflessi in calme acque di roggia, solitari sentieri alle predilette nevicate intessute di modulati, finissimi accostamenti.Opere tutte con gioia cedute ad amici, conoscenti, a conterranei, tanto che numerose sono ormai le case, non soltanto di Nuvolera, che dalle pareti riflettiono i lieti, meditati motivi composti da Veneziani.Un pittore che nel colori sa far riverberare la modestia dell'uomo, benvoluto da quanti hanno il dono di poterlo avvicinare.

 

Pin It