Villa Carcina, 7 febbraio 1923.

Autodidatta, Mario Zappa reca nelle matìi mutile il segno della dura fatica vissuta lungamente in opificio e durante la guerra che lo vide ferito e prigioniero.Appassionato di musica, di poesia, ha quindi dato sfogo anche alla antica passione per i colori ed all'inizio degli anni Sessanta ha intrapreso a esporre in occasione di manifestazioni provinciali, aggiudicandosi segnalazioni e riconoscimenti a Gussago (1966, 68), Canneto sull'Oglio (1967), Concesio (1973), Villa Carcina (1974, 75), Ponte di Legno e Pisogne (1977), Breno (1978, 79, 80), Gardone Riviera (1979), per spingersi fino a Pompei (1979, 1980) e a Roccafranca (1980).

Paesaggista dal tocco impressionistico, dedica i colori ai panorami della sua terra, con i rustici edifici adagiati al piede delle rigogliose colline.Fra quel verde che si anima di riverberi, in quegli alti silenzi riesce a dar vita a macerati accordi cromatici, a suggestivi scorci di paese, con le modeste chiesuole, gli svettanti campanili.

Sono visioni giuocate su toni caldi di terre, di azzurri, di rosati; colori prevalentemente autunnali, quando le fronde si accendono degli ultimi raggi di sole.E la quiete e la solitudine di vluzze dove la vespertina luce si effonde a sfiorare le calcinate pareti delle antiche case, solidamente costruite e pur lievemente carezzate dallo sguardo, fin dove il cielo si congiunge al prospettico lontanarsi di comignoli, di scure e più grevi grondale.

BIBLIOGRAFIA

«Giomale di Brescia», novembre 1970, Una mostra alla Loggetta. «Bresciaoggi», I giugno 1980, I premiati alla mostra di Breno

 

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