Brescia, 8 settembre 1939.
Paesaggista, ha al suo attivo numerose partecipazioni a rassegne provinciali e nazionali, mentre ha allestito recenti mostre personali in ambito locale e a Cremona. Legato alla tradizione naturalistica, disegnatore sicuro, del mondo ritratto coglie “il momento in cui sembra scoppiare di ardori trattenuti nel lento passare delle ore”. Le sue opere nascono durante viaggi non soltanto in Italia. E sono fatte di caldi toni pregnanti, di atmosfere crepuscolari ma limpide, così che i panorami si accendono di luci effuse, silenti, a volte fiabesche. Il rorido colore cerca altresì episodi di vita popolana, la fatica degli umili, nature morte dai vaporosi accostamenti cromatici riconducenti ai maestri nordici per l’impianto, a volte ai veneti per la spazialità cromatica.
Di lui si conosce soltanto quanto hanno scritto Vittorio Brunoni e Luciano Spiazzi, concordi nel riconoscergli l’istintività filtrata da lungo operare e il desiderio di “migliorarsi e di arricchire non solo se stesso, ma anche coloro che accedono a un suo quadro”.
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.