Ospitaletto, 1952. 

Due le fonti alle quali Luciano Baroni ha alimentato la propria vena creativa: la collaborazione prestata all’Officina Rivadossi che gli ha consentito di avvicinare l’arte contemporanea e l’insegna-mento di Ugo Fasani frequentato fin dagli anni Ottanta. A questo decennio risalgono le sue prime esposizioni collettive a Boario Terme (1986), Iseo (Azienda autonoma di soggiorno, 1991), Brescia (1992), Muratello di Nave (1993), Capriolo (1994), mentre le mostre personali si sono susseguite in Sulzano (1987), Peschiera Maraglio (1989, 1990, 95 e 97), Vernazza (1998), Pietrasanta (1999), Correggio (2000). Né va ignorata la partecipazione al Premio “Giorgio Mondadori e Associati” tenutosi nel 1992.

Soprattutto paesaggista, Luciano Baroni trae ispirazione dal “camminamento di una via, dal pertugio di un’altra”, l’immagine ricca di cromatiche sfumature ricreanti atmosfere sospese.

Quando protende lo sguardo alle coinvolgenti sponde iseane, vi coglie le effuse luci che stemperano il profilo dei contornanti colli dai toni grigio argentei, di contro ai quali risaltano le sagome delle caratteristiche barche cullate dal lento moto dell’acqua.

Soffermandosi a descrivere interni costituenti le nature morte, la disposizione compositiva si fa ordinatamente complessa e disvelante pluralità di piani sui quali risaltano gli oggetti della quotidianità, i fiori: la tavolozza dai colori caldi e preziosi riflette atmosfere silenti, una intimità profondamente percepita.

BIBLIOGRAFIA

G. RIVADOSSI, “Luciano Baroni. Opere 1995 - 1999”, Pietrasanta, Officina Michelangelo, 17 luglio - 22 agosto 1999.

C. ADANI (a cura di), “Luciano Baroni”, Correggio, Galleria “Lo Scettro”, 14 ottobre - 7 dicembre 2000.

G. VALZELLI, “Luciano Bonini”, Urago Mella, Pieve, aprile 2005. (Cfr. R. LONATI, “La Voce del popolo”, 15 aprile 2005).

Pin It