Gargnano, 16 aprile 1868 - Salò, 17 maggio 1968. 

Di umili condizioni sociali, a 17 anni si portò a Milano per lavorare presso una importante ditta di decorazione. Vi frequentò con profitto l’Istituto superiore d’Arte applicata all’industria in Castello Sforzesco ottenendovi, nel 1896, un secondo premio con medaglia d’argento. Nel 1898 passava a Parigi, dove gli fu affidata la decorazione del padiglione italiano della Esposizione universale del 1900. A Parigi sposò una signorina francese dalla quale ebbe cinque figli. Nel 1902 si trasferì a Salò dove restaurò le volte del duomo, lesionate dal terremoto del 1901. Decorò inoltre palazzo Feltrinelli (Gargnano), palazzo Bertolini, le parrocchiali di Roe’ Volciano, Soiano, Limone, Gavardo, Voltino, Nago di Tione; una chiesa delle suore di Novara, la chiesa delle suore Orsoline di Salò e parecchie altre.

Come tanti altri affreschisti, egli pure si è dedicato a opere di cavalletto, condotte nel filone del tradizionale naturalismo e in prevalenza dedicate al Lago.

Al compimento del centesimo anno, le autorità salodiane hanno voluto festeggiarlo e affettuosamente riunite gli hanno consegnato una medaglia d’oro e una pergamena ricordo, anticipandogli l’assegnazione della croce di cavaliere al merito della Repubblica. Papa Paolo VI inviava un telegramma che recava la particolare benedizione (“Giornale di Brescia”, 17 aprile 1968).

Il nome di Giovanni Beretta è riemerso in occasione dei festeggiamenti per il quarto centenario dell’Ateneo salodiano, allorché il prof. Panazza ha dato lettura della sua dissertazione sulle manifestazioni artistiche della sponda bresciana del lago. (“Il Lago di Garda; storia di una comunità”, 1969, Vol. I, p. 259).

BIBLIOGRAFIA

R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

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