Vestone, 25 gennaio 1949. 

Studi tecnici con diploma, per affinare le proprie doti creative Valerio Betta ha frequentato i corsi dell’Associazione Artisti Bresciani tenuti da Oscar Di Prata, coniugandovi l’acquisizione della tecnica calcografica con la guida di Giuseppe Nino Ramorino.

Più che l’incisore è comunque noto il pittore,che si avvale di varie tecniche per interpretare il piccolo mondo in cui vive o il più ampio scenario offerto dal lago di Garda. Nei fondi sabbiati inserisce scene invernali dai colori fondi ma di composta aromaticità, ed anche nel comporre la neve la suggestione del freddo viene attenuata. I motivi di particolare frequenza paiono essere i mercatini risaltanti sul complesso degli edifici concludenti il fondo del dipinto: e il pensiero è inavvertitamente portato agli analoghi soggetti di Ottorino Garosio dedicati ai mercati di Nozza. Se qui il tratto è riassuntivo, nei gioiosi motivi svolti con l’acquarello e ritraenti angoli della valle, la sinfonia colorata si frange in mille e mille punteggiature di estrema levità e gli alberi, le affioranti cascine sono costruiti con estrema sintesi. Domina il dolce declivio giallastro dei prati nel risveglio primaverile, l’azzurrino dei più lontani monti sfumante nel colore del cielo percorso da sottili, lievi nubi.

Appartenente all’Associazione Artisti di Valle Sabbia, Valerio Betta con il sodalizio ha proposto varie sue opere nelle quali Alfredo Bonomi ravvisa che le tonalità usate dal pittore “rendono tutto il fascino dell’intimo valtrumplino, i gialli, i rossicci, i viola e i grigi non ancora troppo freddi si fondono in un risultato che è poi di atmosfera autunnale”.

BIBLIOGRAFIA

A. BONOMI, Betta Valerio, “Sinestesie. Artisti di Valle Sabbia”, Salò, S&B Trade Promotion, 1992.

Pin It