Treviglio, 22 luglio 1880 - Milano, 24 gennaio 1953. 

Allievo della scuola Moretto, fin dal 1896, a soli sedici anni, si distingue meritando una menzione onorevole nel corso di figura. Ancora nel 1902 nella stessa scuola in occasione della mostra dei saggi presenta figurazioni tratte dal vero all’interno delle chiese: S. Maria dei Miracoli e S. Eufemia, nonche’ alcune opere quali Pensieroso, venduto al Comm. Bertelli, Vecchio al co: Federico Bettoni.

Allievo di Cesare Bertolotti, è giudicato ben degno del maestro è premiato con medaglia d’argento.

Nuova affermazione riscuote nel 1904, in occasione della Esposizione bresciana. E d’un balzo, ecco Milano dove, con gli amici Andreoli e Bertolotti espone alla Mostra nazionale di B. A.: sono pastelli e olii ritraenti Mio padre, Mia sorella, Autunno, e Ritorno, fra tutti il migliore.

La serie delle partecipazioni a esposizioni continua in seno alla Società dell’arte in famiglia dove via via sono presentati: Maternità, Vapori del Vesoro, un magnifico Autoritratto, e con amici bresciani effettua sortite a Cremona, ancora a Milano dove nel 1910 espone Frutta, ancora Maternità, Figure di donna, un Nudo di vigorosa esecuzione. A Milano gli sono compagni sovente Bertolotti, Andreoli, Landi e Pasini con i quali divide l’affermazione alla Mostra umoristica di Bergamo, nel 1913.

Poi la guerra. Solo nel 1923 si ha nota di una mostra allestita nella città che lo ospita definitivamente: alla “Galleria Pesaro”. Ma nel 1927 torna ad esporre in personale a Brescia, dai fratelli Campana; e con artisti nostri espone l’anno successivo alla Famiglia bresciana, in Milano. L’ultima sua apparizione in pubblico è alla “Galleria Gavioli”, nel 1951. Fra le quaranta opere esposte, di tutte le epoche, spicca Inverno a Bellagio che conferma le doti di penetrante paesista, dai toni sommessi e capace di esprimere una sensazione di “bellezza libera e vasta”. Sue opere figurano in Gallerie pubbliche e private a Milano, Brescia, S. Paolo del Brasile, dove pare sia stato per qualche tempo; e ritratti fece a Toscanini, Ricordi, Zola ripresi pure in caricatura “per la qual cosa era notissimo nel-l’ambiente artistico milanese”. Premi e altre affermazioni riporta il dizionario “Comanducci”.

BIBLIOGRAFIA

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