Brescia, 30 luglio 1963

Compiuti gli studi bresciani presso il Liceo artistico “V. Foppa”, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, allieva per la pittura del prof. Goffredo Trovarelli. Al periodo fiorentino appartengono la vicinanza a Pietro Annigoni e la partecipazione a mostre collettive e concorsi nei quali si evidenzia.

Fatto ritorno a Brescia, aderisce al Gruppo dei “Pittori di Raphael” avendo modo di esporre in varie località lombarde.

Del 1988 la prima mostra personale alla Galleria dell’UCAI, seguita da ulteriori partecipazioni a manifestazioni artistiche fra le quali quella tenuta nel Circolo culturale “San Paolo” ed altra allestita presso la chiesa di Gombio per la quale ha realizzato una vetrata. Villa Glisenti di Villa Carcina la ospita nel 1993 unitamente a due compagni di Accademia. Con l’attività creativa si intensifica quella decorativa per case private e edifici sacri, esponendo anche copie di capolavori dell’antichità come il Crocifisso di Cimabue, esposta nella chiesa dei SS. Emiliano e Tirso di Villa Carcina, il Ritorno del fi-glio prodigo di Rembrandt e la Sacra Famiglia del Pontorno.

Per la chiesa di Villa Carcina nel 1994 esegue una vetrata con grande Crocifissione, seguita da altre quattro posate nella chiesa della Madonna del Rosario in Villa Carcina illustranti episodi della vita della Vergine.

L’impegno di realizzare un “Grande Crocifisso” la porta in Kenya dove compie pure il ritratto di padre Allamano.

Ulteriori opere sono la Maternità dipinta su muro nel piazzale antistante la chiesa di S. Rocco in Villa Carcina, un quadro donato al Vescovo di Brescia, cinque sanguigne raffiguranti papa Paolo VI e i beati Comboni, Tovini, Piamarta e Tadini commissionate in occasione del restauro della canonica vecchia a Villa Carcina.

Frattanto non manca di partecipare a mostre e concorsi quali Etruria Arte (1997), Premio Moretto di Brescia, il XVII “Fiorino d’Oro” di Firenze (1999), la Biennale di Firenze tenuta nella Fortezza di Basso.

La canonica vecchia di Villa Carcina accoglie nel 2000 la mostra personale riflettente “20 anni di honorato mestiere” seguita dalla affermazione al Premio Moretto dove emerge nella sezione di Arte sacra con la proposta di Icone ed al XVIII “Fiorino d’Oro” fiorentino.

Gli anni successivi vedono Cinzia Bevilacqua evidenziarsi ancora a Firenze, Reggio Emilia, Milano… Fino al novembre 2003 quando allestisce una mostra personale in Villa Glisenti di Villa Carcina e nel marzo 2005 altra accolta dalla Galleria Immagine di Stile. Seguono ulteriori rassegne a Mantova e Torino.

Introducendo la monografia “Cinzia Bevilacqua - Ritratti di natura” Vittorio Sgarbi identifica nella pittura dell’artista, dedita prevalentemente allo studio della figura – quella femminile in particolare – e alla natura morta, la grande abilità trasposta nell’opera creativa ove si evidenzia il suo mondo interiore scegliendo “la via dell’interpretazione della realtà che è tale solo se penetrata attraverso la lente di uno sguardo dotato di sensibilità speciale”, come le viene riconosciuto da Giovanna Galli.

Cinzia Bevilacqua ha intrapreso collaborazione con la Galleria Malatestiana di Rimini e il Coral Gables International Center di Miami.

BIBLIOGRAFIA

“STILE Arte” n. 55, febbraio 2002, La raffinata levità di Cinzia Bevilacqua.

G. GALLI, Cinzia Bevilacqua, il mondo interiore, “STILE Arte” n. 71, settembre 2003.

C. ZANI, Cinzia Bevilacqua, “STILE Arte” n. 71, settembre 2003.

V. SGARBI, in “Cinzia Bevilacqua. Ritratti di natura”, Villa Glisenti di Villa Carcina, novembre 2003. Contiene testi di G. Fusari e G. Galli.

G. FUSARI, Di sospesa, silenziosa allegoria, “STILE Arte” n. 87, aprile 2005.

 

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