Brescia, 30 agosto 1942. 

Pseudonimo Ghiambi, Gustavo Bianchi è medico. A nove anni si è rivelato abile disegnatore, ma è negli anni Sessanta che affronta le tecniche dell’olio e della tempera, realizzando in forma realistica paesaggi, nature morte e alcuni ritratti. Approda alfine ad una tecnica pittorica da lui definita “neosuggestionismo realista” mediante la quale nascono gouache di oggetti i più diversi (bottiglie, vasi, cubi di materiali vari, figure e paesaggi). Poteva così unire, miscelare e dividere i colori per consentire all’osservatore una visione e suggestioni proprie degli oggetti dipinti, perfezionando il suo fare fino a imprimere nelle cose della quotidianità fantasie cromatiche di poesia o di drammaticità. Con tali esiti si è presentato al pubblico nel 1968 partecipando a una mostra collettiva di Langhirano proponendo vasi e cubi di cera, gouache su tela e su carta (San Bernardo) e oli (le due Marie e Arlecchino).

Nei primi anni Settanta è a Parigi e studia in Avenue de Bel - Airée, partecipando pure a vari premi, ben accolto dalla critica e dal pubblico, vincendo fra altri il secondo premio per giovani artisti organizzato a Montpellier.

Lunga l’assenza dalle mostre che è seguita, e solo negli anni Novanta, esortato dall’amico Dino Decca, è tornato a esporre, così che suoi lavori sono stati accolti in rassegne di Flero, Azzano Mella, Pavone, Brescia, dove è stato iscritto fra i soci dell’Associazione Artisti Bresciani. È altresì membro del Gruppo culturale “Angelo Fiessi” di Flero in seno al quale riveste la carica di addetto culturale e coordinatore di manifestazione.

La Galleria d’Arte “Terzo Millennio” di Largo Formentone in città ha l’esclusiva delle sue opere.

BIBLIOGRAFIA

“STILE Arte” n. 38, maggio 2000, Bianchi Gustavo, Ghiambi.

AA. VV., “L’arte lombarda in Valcamonica alle soglie del terzo millennio”, Pisogne, Galleria “La Tavolozza”, 2000.

Pin It