Gussago, 15 luglio 1944.

Fin da ragazzo predilige la composizione plastica e, usufruendo della esperienza assunta con l'attività artigianale, intraprende come autodidatta la scultura in ferro. Anche il mondo che verso i vent'anni ha cominciato a ricomporre con maggiore assiduità è quello della sua terra: contadini all'opera nei campi, nel vigneto, gli animali domestici che con l'uomo quei lavori dividono, buoi, cavalli, capre, galline e uccelli liberi in volo ...

Oppure personaggi caratteristici incontrati per via, interpreti di sagre, di feste. E quel mondo semplice Bonometti lo ripropone con fare ingenuo, ma non privo di personale fantasia.

AI 1977 risalgono le sue prime apparizioni in pubblico: a Breno, Carpenedolo, al bresciano "Premio Moretta" seguite, il successivo anno, dalle presenze al "Premio La Città" di Milano, a concorsi in Azzano Mella, S. Polo, Villanuova sul Clisi, Boniprati (TN), ancora il "Premio Moretta" e il "Premio Il Cenacolo" di Firenze. Nel 1979 è invitato al "David" di Milano, ritorna con opere ad Azzano Mella, Brescia, Molinetto; nel 1980 un suo Crocifisso è alla Piccola galleria di via Pace; in varie occasioni si afferma o entra nella rosa dei premiati.

Mostre personali ha invece allestito a Iseo ("Castello Oldofredi") a Cremona ("Galleria Il Poliedro"), lo stesso anno. (1979) invitato quale ospite d'onore a Concesio in occasione delle manifestazioni indette a favore dell'UNICEF.

Nella chiesa della Cerezzata a Ome espone nel 1980; nell'Abbazia di Rodengo Saiano negli anni 1980 e 1981.

Oltre che ai motivi su ricordati, il suo interesse è via via rivolto ai fiori di montagna, di collina colti fra il ciuffo d'erba, abbarbicati a spuntoni di roccia, indi il tema sacro, i cui esiti più evidenti sono Ultima Cena (propr. Cancarini, Brescia), S. Benedetto nell' Abbazia di Rodengo, S. Teresa nel ricovero per anziani della stessa località; Fuga in Egitto composta per l'ex convento dei frati camaldolesi (Gussago) oggi proprietà privata. La paziente abilità del "bruzafer" ha condotto Bonometti ad assumere incarichi per antichi edifici monumentali, fra i quali ricorda con particolare calore la quattrocentesca chiesetta di Ome, villa Maria Luisa a Milano: per l'una ha realizzato il cancello dell'ingresso, il leggio, la Croce dell'altare (1984), per l'altra ha integrato e ricomposto piantane, balaustre, un grande rosone riconducendo alla originaria dignità l'opera di Alessandro Mazzucotelli compiuta sul fare del nostro secolo.

 

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