Borgo S. Giacomo, 26 novembre 1915.

Pur avendo frequentato per qualche tempo la Scuola del nudo, Luigi Papagno può considerarsi autodidatta. Ha partecipato a numerosi concorsi e collettive provinciali. Presente per la prima volta a Brescia nel 1970, si è ripresentato in personale nel 1975 («Galleria del Carro», 18-30 ottobre); recensito in quell'occasione da Alberto Morucci, -iuniva dipinti in cui si evidenziava da un lato il paesaggio derivato dalla sola natura e dal mutare delle stagioni, dall'altro il calcinato alternarsi di angoli rustici e di paesi caratteristici nel quali sorprendere attimi di romantica poesia: il tratto rapido, spatolato in grado di incidere la rorida materia cromaticamente ricca. Nella ricomposizione delle visioni naturali, la mano si palesa maggiormente libera, in grado pertanto di seguire l'impulso dell'animo. Nascono così degradare di colli, il lontanarsi di torrenti sotto brani di cielo chiaro; i piani prospettici, le chiome degli alberi, la spumosa acqua dal geometrico schema riverberanti immediatezza nel cogliere le suggestioni vissute dal pittore.

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