Brescia, 23 luglio 1926.

Particolarmente fervorosa ci appare la presenza in pubblico di Giovanbattista Terzi, pittore autodidatta che ha partecipato a numerose manifestazioni in città italiane di notevole rilievo; personali ha invece allestito a Genova (1951, 1964), Verona (1953, 1963, 66, 1974), Mantova (1956, 1970, 74), Bologna (1959, 1965), Brescia (1961, 68, 1978), Milano (1968, 1973), Cannes (1968), Monaco di Baviera (1969), Salò (1976), Jesolo e Torino (1977).  E noti critici di lui si sono interessati: da Luciano Budigna a Mario Monteverdi, da Ignazio Mormino a Mario Portalupi, Carlo Segala, Dino Villani, Orlo Vergani e Mastrolonardo; i bresciani Alberto Morucci e Luciano Spiazzi...
Certo che alla mancanza di studio accademico, supplisce il grande entusiasmo di cui Terzi è capace, e il «fervidissimo rapporto d'amore con le immagini naturali» è un rapporto che nasce e che si determina nel segno della più limpida sincerità, della più totale fiducia; è un rapporto senza ombre, senza dubbi, senza sospetti, come ha osservato Luciano Budigna.
Ne sono nate innumerevoli visioni tratte dalla vita del pescatori, angoli di alberate praterie, lontananti vele sul lago, immoti barconi lungo sponde di fiume e di laghi; nature morte con suppellettili; cavalli in libertà e voli d'uccelli, vicoli di paesi rivieraschì e degradare di colli...
Ed i titoli di alcuni di questi dipinti sembrano direi il desiderio dell'autore di superare o trasfigurare la realtà: Ricca pesca, Danza d'amore, Odore di , Momento magico...
Sono figurazioni composte con larga pennellata chiarista, filtrate quasi «attraverso il ricordo, attraverso le segrete trame della nostalgia o, se si vuole, di una malinconia serena, venata di speranza e di consapevolezza; in una dimensione di profondo lirismo».
L'apparente disinvoltura esecutiva delle opere, l'evanescente cromatismo che sembra consumare contorni e piani possono a volte nuocere al dipinti, rendendoli fragili sia nella concezione, sia nella composizione.  V'è però chi, in questo estenuarsi di forme e luci, ha ravvisato «il vigore d'un alto raggiungimento tecnico».
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in:
L. BUDIGNA, «G.B. Terzi», Catalogo s.d. e stampatore (1978).
Si veda inoltre:
G.VALZELLI, Il Garda in un bicchiere, «Giornale di Brescia», 4 giugno 1965.
L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 15 aprile 1978.
 
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