Brescia, 1863-1917.

Dopo aver studiato in città architettura, si iscrisse all'Accademia di Brera in Milano, frequentando i corsi di pittura.Giovanissimo, nel 1886, lo si nota fra gli espositori all'Arte in famiglia, dove presenta un intemo di chiesa favorevolmente giudicato per sentimento e colore impressivi, e uno Studio composto a Milano «mentre frequentava l'Accademia di Brera e non si comprende come dopo un saggio così promettente egli abbia risolto di troncare gli studi».

Ancora in seno all'Arte in famiglia (1889) è giudicato il più originale dei nostri pittori, pel dettaglio a olio di palazzo Loggia, esposto anche in successiva mostra (1890).

Sono questi gli unici dipinti di cui si è trovata notizia; dipinti d'un uomo «bizzarro e noncurante, che lasciò poche opere, ma improntate ad una singolare sensibilità artistica».Nella vasta «Mostra della pittura bresciana dell'Ottocento», ordinata in città nel 1934, Giovanni Vender figurava con: Cortile, Torrioíie Castello, C'hiostro di S. Pietro e Case riístiche.

BIBLIOGRAFIA

«La Sentinella bresciana», 29 agosto 1886, l'Esposi ione di via Tosio.

«La Sentinella bresciana», 23 agosto 1889, Arte in fainiglia.

E.D., Esposizione all'Arte in famiglia, «La Sentinella bresciana», 7 settembre 1890.

COMUNE DI BRESCIA, «Mostra della pittura bresciana dell'Ottocento», Brescia, 1934, Catalogo.

  1. VECCHI, «Brescia», monografia ill. per gli a. 1941-1942.

A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», tutte le Edizioni.

 

 

Pin It