Parona di Valpolicella (Verona), 26 luglio 1932.

E’ stato allievo del Carpinon negli anni Cinquanta, quindi avvicina pittori bresciani che prediligono operare all'aperto.

Da uno dei recenti dèpliants ricaviamo il succinto cammino artistico d'un pittore che, giunto in città da alcuni decenni, ha saputo farsi ampiamente conoscere. t «un artista che ha,allestito e commissionato fino ad ora più di ottanta mostre fra personali e collettive tenute in Italia e all'estero.

Ha soggiornato in molte capitali e città del mondo, cogliendo impressioni, bozzetti, schizzi e studi del luoghi che visitava; ne accenniamo alcuni per rendervi conto dell'intensa attività pittorica di questo artista: Parigi, Copenaghen, Montecarlo, Atene, Pireo, Delphi, Los Angeles, Las Vegas, S. Francisco, Sausalito, Lisbona, Cabo da Roca, Liegi, Istambul, Amsterdam, Bruxelles, Colonia, Monaco.

Ha ultimato per la Pasqua del 1979 una pala di 2 m. per 3 su tela che si trova nella parrocchiale di Buffalora, raffigurante la Risurrezione di Cristo.Sta lavorando su altre due tele dalle dimensioni di 3 m. per 2 per ultimare il trittico grandioso che verrà collocato sull'abside della parrocchiale di Buffalora».

Tutto in Serafino Zanella appare esuberante: il numero delle mostre personali e collettive, i riconoscimenti riscossi, persino le espressioni rivolte alla «spettabile clientela» sembrano scaturire da un «grande dono, che rasserena lo spirito, per rìcondurci in quella magica atmosfera di ingenua felicità che godemmo nella nostra fanciullezza».

E come l'uomo, così la sua pittura, svolta dapprima su due filoni, com'è stato osservato: l'uno collegato al chiarismo lombardo: un modo di sentire il paesaggio dall'intimo, sia per la scelta del soggetti, sia per l'interpretazione, come in alcune paludi vibranti e delicate, soffuse di un'atmosfera malinconica e romantica; l'altro in cui la pittura sembra intesa come gioia, anche pel colore maggiormente acceso.

Autore di paesaggio, sembra @tuttavia prediligere le nature morte coi fiori, le mimose in particolare.Fra quanti critici interessati all'attività di Serafino Zanella, possiamo ricordare Antonino De Bono, che così si è espresso: I grigi, i verdi misti al gialli, macerati sazi di riverberi autunnali, le incrostazioni del gelsi, degli arbusti che s'alzano nei campi coperti di rugiada con i rami svettanti all'infinito, danno all'opera dell'artista una patina naturalistica del primo Novecento che piace e che incanta.

BIBLIOGRAFIA

Sta in:

«Art Gallery», Concesio, 2-30 novembre 1979.

Si veda inoltre:

«Bresciaoggi», I febbraio 1973, Dodici pittori per n lunario.

«Bresciaoggi», 14 dicembre 1976, Due bravi pennelli.

  1. SPIAZZI,Arte in città,«Bresciaoggi», 10 dicembre 1977.

«Panorama d'arte '77», Magalini Ed., Brescia, 1977.

«Giornale di Brescia», 15 aprile 1979, Buff@lora, una nuova tela per la parrocchiale. «Arte bresciana oggi», Sardini Ed., Bornato.

 

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