Brescia, 21 gennaio 1846 - 19 gennaio 1897.

Figlio d'arte, per aver avuto il nonno e il padre abilissimi scenografi, giovane ancora collabora con il genitore, Francesco, impegnato al Teatro Carignano di Torino; nel capoluogo piemontese frequenta l'Accademia Albertina.

In seguito si iscrive e completa gli studi all'Accademia di Brera in Milano.

Nel 1870, a soli ventiquattro anni, deve recarsi al Cairo ed affrontare il suo primo impegnativo lavoro nel Teatro italiano del Vicere di quella città, subentrando al padre che, causa un colpo di sole, ebbe scosse la salute e le facoltà mentali, tanto da morime in pochi mesi.

Tornato in patria, intraprende intensa attività soprattutto per il Teatro alla Scala di Milano divenendo «scenografo, collaboratore fantasioso della migliore produzione musicale di Giuseppe Verdi e delle grandiose scenografle del Manzotti».

Devadacy, Lucrezia Borgia, Semiramide, Fior d'Alpe, Cristoforo Colombo, Aida sono alcuni del capolavori per i quali l'artista nostro ha approntato le scene, anche per i maggiorì teatri esteri: di Pietroburgo, Mosca, Varsavia, Buenos Aires, New York.

Ancora non è stato affrontato uno studio che irraggi compiutamente le tappe d'una vicenda artistica notevolissima, non sempre lieta a causa di malevoli colleghi capaci di sfruttare la fantasia e la benevolenza dello Zuccarelli.

Anche se l'Artista amava far ritorno a Brescia fra un impegno e l'altro, poche sono state le occasioni di conoscere i frutti del suo lavoro.Nel 1898, alla Esposizione d'arte moderna, ordinata per celebrare il quarto centenario morettiano e annoverante opere di quasi tutti gli artefici bresciani, figuravano alcuni bozzetti «mirabili studi di paesaggio, di interni, di monumenti egizi e babilonesi ove la riproduzione storica si unisce ad ammirevole prospettiva», secondo un cronista d'allora.

Nel 1934, alla Mostra della pittura bresciana dell'Ottocento vennero esposti nove bozzetti, tutti di proprietà del Comune.

Più che per l'attività creativa il nome del nostro scenografo vive in città per il premio indetto a suo ricordo.Nel 1917 la signora Anna 'Vally volle onorare la memoria del marito legando con atto pubblico al nostro Municipio una forte somma per istituire un premio biennale di pittura, scultura e scenografia, donando altresì alla Scuola Moretto alcuni disegni, bozzetti, quadri e volumi d'arte appartenuti all'artista.

Accanto al Brozzoni, il Premio Giovanni Zuccarelli ha il merito di aver segnalato non pochi giovani pittori e scultori bresciani, sostenendone i primi passi lungo la non facile via dell'arte.

BIBLIOGRAFIA

«Illustrazione italiana», Vol.I (1886).

«La Sentinella bresciana», 23 agosto 1898, Esposizione d'arte moderna.

«La Sentinella' bresciana», 7 novembre 1917, C'ospicuo lascito agli artisti bresciani e alla

Scuola Voretto.

COMUNE DI BRESCIA, «Mostra della pittura bresciana dell'Ottocento», Brescia, 1934, Catalogo.

THIEME-BECKER, Voi.XXXVI, (1947).

A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», 1934 e Ed. seguenti. «Storia di Brescia», Voi. iv.

 

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