Dizionario dei Pittori Bresciani
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FANTONI DONATO E GRAZIOSO

Secolo XVIII.
Nipoti di Andrea (v.) nel 1761 circa accettano l'invito di don Bressanelli, nativo di Sellero, di completare le stazioni della Via Crucis di Cerveno ancora mancanti, e cioè: la VIII, IX cappella e parte della VII.
Grazioso (1713-1792) ripete nel nome quello del nonno, pure scultore e padre di Andrea, che ne11676 venne affidato alla guida di Pietro Ramus.
Da Cedegolo o da Grassotto dove operava, il Ramus inviava a Grazioso invito di pagamento della somma pattuita per l'insegnamento impartito al figlio e informava circa i progressi fatti nell'arte dal giovane Andrea.
La "Enciclopedia bresciana" elenca altri numerosi esponenti della famiglia Fantoni, tutti operosi nel campo della scultura, fino alle soglie del XIX secolo.

FANTONI GIOVANNI

Secolo XIX.
La "Enciclopedia bresciana" di Antonio Fappani lo dice artigiano che, nel 1818, presentava alla esposizione dell' Ateneo bresciano alcuni lavori in cera e plastica. Si ignora tuttavia la natura delle composizioni e il loro effettivo valore.

FANTONI GRAZIOSO

.v. Fantoni Donato e Grazioso.

FANTOZZO BATTISTA

  • Nome d'arte: BATTA

.v. Polini Giuseppe.

FARFAGLIA NAZZARENA

Allieva di Adolfo Mutti, del maestro reca la presentazione il catalogo della sua prima mostra perso-nale allestita alla “Galleria Inganni” nel 1975.
Il prefatore ne rilevava allora la “preziosità della composizione paesaggistica, la gustosa e fine into-nazione dei colori” rivolti anche alla natura morta e, soprattutto, ai fiori, ancora echeggianti la scuola frequentata.
 
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 

FARINELLI GIOVANNI FRANCESCO

Già era compiuta questa parte del “Dizionario” quando si è potuto consultare il quarto volume della “Enciclopedia bresciana”, di A. Fappani, dalla quale rileviamo il nominativo di Giovanni Francesco Farinelli, pittore in Quinzano d’Oglio ed autore della decorazione nell’altare di S. Gottardo, nella chiesa di S. Rocco.
In Quinzano, il 19 novembre 1560, dettava il suo testamento.
 
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli editore, 1984.

FASANI UGO

Desenzano, 5 settembre 1917

Allievo della Scuola Moretto, sotto la guida di Angelo Righetti e di Mozzoni, studia in seguito, dal 1945 al 1950, presso la Associazione di via Gramsci e frequenta lo studio di Emilio Rizzi. Nel 1951 è presente ai corsi di nudo dell’Accademia Carrara, con Achille Funi.
Sono degli anni 1952-1958 i soggiorni a Parigi, Burano, Venezia durante i quali avvicina Pio Seme-ghini, Felice Carena, De Pisis.
Presente in mostre bresciane fin dal sorgere della Società Arte e Cultura (poi A.A.B.), nelle sale di via Gramsci partecipa a collettive nel 1946, 1949 e, nelle stesse sale, si presenta con mostre perso-nali negli anni 1956, 1960, 1967, 1969, 1970 e 1972, aderendo anche al Gruppo degli artisti Indi-pendenti.
Nel 1973 apre una propria galleria, in via C. Cattaneo e, con proprie esposizioni, (1974, 1977) ac-coglie mostre di amici.
Nei lavori migliori, Ugo Fasani sa adeguarsi al più vivo post-impressionismo e raggiunge nella tela penetranti luci garbate e coerenti “in tonalità appassite, in armonie trascoloranti autunnali e serali”. Nella sua produzione dominano due motivi: scene di costume, maschere dal sapore accademico e ricreanti un mondo ormai lontano; paesaggi cittadini, panorami collinari e lacustri, soprattutto dell’Iseo frequentato a fianco di altri pittori.
Da Mozzoni aveva appreso la tecnica dell’affresco e alcuni interventi, in questo campo, si possono rilevare:
- Brescia: Palazzo Martinengo, Amore e Psiche, medaglia. Casa Franchini, La Musica, soffitto; Ca-riatidi, scalone. Chiesa di S. Alessandro, Via Crucis. Chiari, Deposizione, Cappella, S. Trinità, pala.
- Milano, Teatro e Cinema Odeon, Decorazioni.
- Polaveno, parrocchiale, Evangelisti.
Urbino, Chiesa di S. Chiara, abside, Annunciazione e angeli oranti; Via Crucis.
Nonostante l’assiduo impegno svolto in città e fuori, si deve giungere al 9 aprile 2005 per ritrovare congruo numero di dipinti, da Fasani dedicato al Ciclo mariano ed esposto nella Pieve di Urago Mella. Del complesso delle pale Giannetto Valzelli così dice: “D’ispirazione tutto fervidamente ma-riano il ciclo rappresentativo – che va dal Riposo in Egitto alla Deposizione di Cristo – se per un ver-so ci restituisce il San Giuseppe della esegesi biblica (giovanilmente aitante, senza bastone della leggendaria fioritura senile), per l’altro riversa sul desco dell’Ultima Cena l’eterno miracolo della transustanziazione e, nella Crocifissione, affida a una livida arsione di grigio lo strazio di anime e corpi, prima eleva nel fulgore della Assunzione quel che di serafici voli risuona in lembi di rosso e azzurro, quindi nell’estasi della Incoronazione è materia di spazi, resa dantesca nel beato empireo.
BIBLIOGRAFIA
Nota: I cataloghi delle mostre personali sono privi di introduzione.
E. P.(asini), Vernice agli Indipendenti, “Il Popolo”, 2 dicembre 1947.
“Giornale di Brescia”, 22 dicembre 1950.
E. C. S.(alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 18 febbraio 1969.
A. MORUCCI, Galleria d’arte, “Biesse”, a. IX n. 89, febbraio 1969.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 10 dicembre 1977.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
G. VALZELLI, “Ugo Fasani. Ciclo opere mariane”, Urago Mella, Pieve, 9 - 25 aprile 2005.
R. LONATI, L’arte sacra di Fasani, il paesaggio di Baroni, “La Voce del popolo”, 15 aprile 2005.
A. GATTI (a cura di), “Pennini graffianti. Caricature e satire nel bresciano tra ‘800 e ‘900”, Iseo, Sale dell’Arsenale, 8 dicembre 2005.
 

FASSER FAUSTO

Brescia, 19 agosto 1933.

Ingegnere. Ha svolto attività pittorica ed espositiva fino al giorno del conseguimento della laurea. Con il fratello Luigi, ha esposto in occasione di collettive studentesche presso la “Galleria della Log-getta”, allora gestita dall’ENAL. Suoi disegni restano ad illustrare pagine del giornale “Carta, penna e calamaio”.
 
BIBLIOGRAFIA
“Galleria La Loggetta” Brescia, 5 - 11 febbraio 19 54.
M. RIZZOLI, “Galleria Alberti”, Brescia, 12 - 24 gennaio 1957.
O. DI PRATA, Luigi e Fausto Fasser “L’Ora serena”, febbraio 1957.
F. C., Arte, “L’Italia”, 8 gennaio 1958.
“Enciclopedia bresciana”, Ed. La Voce del popolo. Vol. II, p.111. (Alla Voce: Carta, penna e calamaio).
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli editore, 1984.
A. GATTI (a cura di), “Pennini graffianti. Caricature e satire nel bresciano tra ‘800 e ‘900”, Iseo, Sale dell’Arsenale, 8 dicembre 2005.

FASSER GIOVANNI

Brescia, 10 febbraio 1899 - 18 settembre 1984.

Laureato al Politecnico in ingegneria meccanica, viene assunto dalla Tempini dove lavora per trent’anni, prima di scegliere la libera professione.
Figura emergente nella comunità non solo bresciana, ha rappresentato efficacemente l’immagine di un uomo che dedica la vita alla famiglia, al lavoro, partecipe degli eventi cittadini. È stato fra l’altro dirigente d’azienda, consulente industriale, consigliere comunale, consigliere d’amministrazione del-l’Azienda municipalizzata, fino ad assumere il ruolo di presidente negli anni 1967-1970.
Ha inoltre vissuto, maturando forte dirittura morale, esperienze in seno all’oratorio filippino della Pace, e a “Fionda”, adoperandosi fattivamente negli anni della ricostruzione durante il secondo do-poguerra.
Anche se la sua produzione figurativa annovera pastelli e grafiche con ritratti, scene di lavoro in fabbrica, paesaggi, Crocifissione e progetti architettonici, palesemente la sua vena creativa ha pro-dotto soprattutto bozzetti e vignette caricaturali a comporre un’ampia raccolta illustrante con ironia e abilità gli avvenimenti politici, familiari e di costume.
Nelle sue figurazioni emerge l’atteggiamento di chi scherza per non essere costretto a fare il mora-lista: ironici sfottò o mugolii piuttosto che ramanzine. Ma di sicuro (osserva Fausto Lorenzi), con tutta la sua dirittura morale e civile, non amava del suo gregge certo  molle accomodamento, certo ossequio untuoso e gregario ai potenti di turno o alle mode.
Anticipata dalla mostra tenuta nella prima edizione a l’Arsenale di Iseo dal 23 marzo al 18 aprile 2005, ulteriore rassegna dedicata a “Il mondo di Giovani Fasser” è stata proposta dal 20 novembre al 12 dicembre dello stesso anno nella sede della Fondazione Civiltà Bresciana. Ne rimane compiuta testimonianza nel catalogo stampato da GAM di Rudiano.
 
BIBLIOGRAFIA
F. LORENZI, La scapigliatura bresciana dell’ingegnere, “Giornale di Brescia”, 28 novembre 1999.
F. LORENZI, AA. VV., “Il mondo di Giovanni Fasser. Protagonista di un secolo di vita bre-sciana”, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 20 novembre - 12 dicembre 2005.
A. GATTI (a cura di), “Pennini graffianti. Caricature e satire nel bresciano tra ‘800 e ‘900”, Iseo, Sale dell’Arsenale, 8 dicembre 2005.
 

FASSER LUIGI

  • Nome d'arte: Gigi

Brescia, 21 novembre 1934 - 16 novembre 1999.

Fin dagli anni Cinquanta si fa notare in mostre studentesche e per la collaborazione a giornali e pe-riodici locali.
Laureatosi in architettura nel 1961, come pittore è autodidatta, ma si distingue in concorsi e collet-tive sia per la visione originale che manifesta, sia per l’impegno esplicato nell’esprimerla.
Nel 1961 consegue ex aequo il primo premio in occasione della Mostra d’arte bresciana.
Inserito nel gruppo di giovani maggiormente attenti alle significative espressioni contemporanee, nel 1959 espone alla “Galleria Alberti”, nota per avere additato talenti locali: la critica lo recensisce con particolare favore. Da allora, pur operando attivamente, pur affermandosi in alcuni concorsi, ha allestito solamente quattro personali, scandite da lunghi periodi di silenzio. (1961 – 1962 - 1966 - 1976).
La sua pittura, partita dall’astratto, si è poi riproposta attraverso elementi accostabili all’espres-sionismo, a Bacon o alla Scuola milanese, fino a giungere ad un surrealismo in cui l’ironia si fa pun-gente, ma sempre misurata. Sopravviene a volte un tono malinconico, di rimpianto quasi.
Sia nel paesaggio, “sognato” forse dal desiderio, colpito dalla distruttiva strategia dell’uomo, sia nel ritratto, caratterizzato da acuta penetrazione psicologica, Fasser dà prova della accorata simpatia che nutre verso i motivi affrontati nei dipinti. La sua complessa problematico si congiunge in espressione emotiva e morale.
Ben più complessa e significativa di quanto possano manifestarla la nota delle mostre e i cenni cri-tici, la personalità di Gigi Fasser. Lo ha rilevato compiutamente l’antologia “Gigi Fasser. l’ironia e il disincanto” ordinata in Palazzo Bonoris di via Tosio nel settembre 2004 e riflessa nel catalogo edito per l’occasione.
Accanto alle opere (acquarelli, pastelli, oli, grafiche) prodotte dal 1953 al 1999, disvelanti il frutto di una attività creativa assai intensa, specie negli anni Sessanta e Settanta, nella volontà di rompere con il conformismo e di aprirsi alle istanze della modernità, si colloca quanto Fasser ha prodotto nella veste di architetto, ideatore di chiese, cimiteri, edifici civili, restauratore del complesso mu-seale di Santa Giulia, della sede della Associazione Artisti Bresciani di via Gramsci della quale ha rivitalizzato l’attività…
Varie testimonianze, dell’avv. Cesare Trebeschi, Paolo Corsini, Vasco Frati, Pino Mongiello, Carlo Pescatori… dicono non solo la passione di Fasser per la pittura, ma anche l’impegno profuso nella vita pubblica e nella crescita culturale della città. Ideali condivisi con amici e colleghi.
La riflessione pittorica e grafica è stata giocata tra impegno e disincanto, fino a penetrare figurati-vamente l’ambito familiare, la biblioteca, il terrazzo dal davanzale illeggiadrito dai fiori, la poltrona fatta icona… fino alla baita di montagna in Val Dorizzo.
Il suo tono agrodolce, con guizzi d’ironia, si coniuga a un senso di malinconia penetrante il suo “commento” inquieto per immagini di idee e di stili della vita civile contemporanea.
 
BIBLIOGRAFIA
G. MARTILLARO, C’è posto per i giovani artisti?, “Terra nostra”, n. 1, novembre 1952.
“Terra nostra”, n. 5, marzo 1953, p. 46 e n. 6, aprile 1953, pp. 12, 13, Ill.
“Premio Bollate”, 10-17 novembre 1957, p. 7, Catalogo.
M. RIZZOLI, “Galleria Alberti”, Brescia, 12 - 24 gennaio 1957.
O. DI PRATA, Fausto e Gigi Fasser, “L’Ora serena”, febbraio 1957.
E. C. S.(alvi), Giovani alla A.A.B., “Giornale di Brescia”, 3 gennaio 1958.
F. CALZAVACCA, Giovani alla A.A.B., “L’Italia”, 8 gennaio 1958.
E. C. S.(alvi), Pittura bresciana oggi, “Giornale di Brescia”, 3 giugno 1958.
S. MONTANARI, Restaurata a Nadro l’antica chiesetta, “Il Cittadino”, 12 ottobre 1958.
G. CANALI, “Galleria Alberti”, Brescia, 24 maggio 1959, Collettiva.
E. C. S.(alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 28 maggio 1959.
L. FAVERO, Rubrica d’arte, “La Voce del popolo”, 30 maggio 1959.
RE., Rubrica d’arte, “La Verità”, 7 giugno 1959.
“Premio di pittura Palazzolo”, 1 - 15 novembre 1959, Catalogo.
“Galleria Picelli”, Brescia, 7-20 gennaio 1961.
L. FAVERO, G. Fasser e Pescatori, “La Voce del popolo”, 14 gennaio 1961.
“Galleria del Corso”, Brescia, 23 febbraio - 4 marzo 1961.
MAJOLI, Mostra di sei pittori, “Il Resto del Carlino”, 8 giugno 1961.
M. Indirizzi a confronto, “L’Unità”, Reggio E., 8 giugno 1961.
F. CALZAVACCA, Un impegno…, “L’Italia”, 10 dicembre 1961
E. C. S.(alvi), Arte sacra in vescovado, “Giornale di Brescia”, 13 dicembre 1961.
G. TANSINI, Discutiamo della mostra d’arte sacra, “La Voce del popolo”, 16 dic. 1961.
G. VALZELLI, I Profeti e la turba…, “Bruttanome”, Vol. I (1962), pp. 89, 92.
“Bruttanome”, Vol. I (1962), p. 37, Cinque domande per un dibattito.
G. TANSINI, Arte e Bibbia…, “Ora et Labora”, aprile 1962.
A.G.C., “Galleria A.A.B.”, Brescia, 8 - 20 dicembre 1962.
G. TONNA, Mostre, “L’Eco di Brescia”, 15 dicembre 1962.
“Giornale di Brescia”, 22 dicembre 1962, Mostre d’arte.
“La Voce del popolo”, 22 dicembre 1962, Mostra di Fasser.
L. FAVERO, Alla Picelli, “La Voce del popolo”, 14 gennaio 1963.
“Pittura contemporanea bresciana - A.A.B.”, Brescia 30 novembre 1963.
JO COLLARCHO, Galleria d’arte, “Biesse”, a II, n. 32, dicembre 1963.
G.F. MAIORANA, “Momento artistico bresciano”, Stampa F.lli Apollonio, Brescia, 1963.
“Storia di Brescia”, Vol. IV.
A. MORUCCI, Galleria d’arte, “Biesse”, a. IV, n. 43, dicembre 1964.
E. C. S.(alvi), La prima mostra d’arte liturgica, “Giornale di Brescia”, 20 ottobre 1965.
E. C. S.(alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 19 ottobre 1976.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 23 ottobre 1976.
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo, Vol. II, p. III (Alla voce: Carta, penna e calamaio).
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli editore, 1984.
R. LONATI, “Dizionario degli incisori bresciani”, Brescia, 1994.
F. LORENZI (a cura di), “Gigi Fasser. L’ironia e il disincanto”, Brescia, Palazzo Bonoris, 13 novembre 2004.
C. PELIZZONI, Gigi Fasser tra impegno e disincanto, “Giornale di Brescia, 12 nov. 2004.
  1. FASSONI LANFRANCO
  2. FATIGATI ANDREA
  3. FATIGATI GIOVANNI BATTISTA
  4. FAUSTINELLI

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