Dizionario dei Pittori Bresciani
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GIOVANNI ANTONIO DA SORESINA

Secoli XV - XVI.
Fratello di Filippo da Soresina (v.).
Il Fenaroli("Dizionario") lo dice operoso al coro del Duomo vecchio (S. Maria de Dom) come falegname nel 1522.
Da alcuni storici è ritenuto autore anche dei banchi e degli armadi per la sacrestia della chiesa di S. Francesco.
Fra il 1525 e il 1529 lavora all'intaglio, per un Capoferri di Lovere, al coro di S. Maria Maggiore di Bergamo. L'ultima notizia che lo riguarda è del 1534 quando chiede ai deputati dell'estimo di non tassarlo, ma di inserirlo ugualmente nel libro della magnifica città di Brescia "per conservare la sua civiltà".

GIOVANNI BATTISTA, BERNARDINO, VINCENZO DA CHIARI.

Solo si sa che abitavano a Brescia nel 1525, ma di loro non si conoscono opere.
BIBLIOGRAFIA
G.B.ROTA, «Il Comune di Chiari», Brescia, 1880, p. 230.  S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Stoiia di Brescia», Vol. 11.
«Enciclopedia bresciana», Ed.  La Voce del Popolo.

GIOVANNI DA ASOLA

Secolo XVI. Morto a Venezia nel 1531

Padre di Bernardino da Asola (v), operò prevalentemente a Venezia, dove lo si incontra già nel 1512, forse giuntovi al seguito del Romanino. Del 1518 dovrebbe essere l'Adorazione dei pastori nella chiesa di S. Andrea della città sua natale, e che «nelle luci notturne fosforescenti e crude - quasi un Savoldo maturo - è condotta con disegno analitico ... che ci riporta verso i modi bresciani anteriori al '2 I».  Tanto che un tempo Giovanni è stato ritenuto probabile intermediario delle forme savoldesche a Brescia e a Padova.La eco del Savoldo è maggiormente udibile nelle opere più tarde, quali le portelle per il S. Michele di Murano (ora a Venezia, nel Museo Correr), ove però affiorano più chiaramente le impronte del figlio Bernardino. (v). La critica propende quindi a ridimensionare Giovanni per inserirlo in un «giorgionismo mischiato con il Romanino». Altre opere da ricordare sono l'Assunzione, presso il Museo Correr, la Cacciata dei dei-noni dove si alternano le personalità di padre e figlio.
 
BIBLIOGRAFIA
G. NICODEMI, «Gerolamo Romanino», 1925.
G. FIOCCO, «Piccoli maestri: Giovanni e Bernardino da Asola», 192 5.
G. FIOCCO, «La pittura bresciana nel Cinquecento a Padova», 1927.
U. DA COMO, «G.  Muziano», Bergamo, 1930.
G. FIOCCO, «Rivista d'arte», n. 3,193 1, p. 414.
B. BERENSON, «Elenchi ... », 1936 e 1958.
«Storia di Brescia», Vol. 11.
 

 

GIOVANNI DA BRESCIA

Secolo XVI.

operoso a Venezia nei due - rimi decenni del Cinquecento ed è autore di una Storia di Traiano incisa poi nel legno «come appare dalla sua richiesta del privilegio al Doge del 20 aprile 1514».
 
BIBLIOGRAFIA
G. GAYE, «Carteggio inedito d'artisti», Firenze, 1840, Il, pp. 136, 137. «Storia di Brescia», Vol. 111

GIOVANNI DA CAMPIONE

. v. Campionesi, maestri

GIOVANNI DA CASTIONE

Secolo XVI.

Nome annotato nelle schede di G. Lonati e R. Vantini, custodite dall'Ateneo di Brescia, all'anno 1513 e ripreso dalla «Storia di Brescia» nel Vol. 11, p. 1005, in nota.

GIOVANNI DA DESENZANO

Secolo XV.
Come già ricordai nel "Dizionario dei pittori bresciani", una sola opera, nella collezione Bagatti- Valsecchi di Milano, testimonia l'arte di Giovanni da Desenzano e dei suoi due figli Antonio e Bernardino.
Artefici modesti, lasciano il polittico milanese in parte dipinto e in parte scolpito nel 1493.
La cornice della parte centrale, con la Vergine e il Battista, è modellata con maggiore vigoria rispetto ai Santi dipinti sia nell'ordine superiore sia in quello inferiore e ai vari Apostoli e agli altri Santi della predella.

GIOVANNI DA MARONE

v. Marone Giovanni o (da) Giovanni.

GIOVANNI DA MILANO

Secolo XV.

Operoso agli inizi del Quattrocento per conto di Pandolfo Malatesta e del Comune, potrebbe essere fra gli autori di insegne o addirittura di dipinti in Broletto o in CIstello. t inserito fra gli artefici che dovrebbero aver risentito della presenza 'n Bi-cscia di Gentile da Fabriano, ma di lui non si hanno opere certe. Il suo nome comp, nel Vol. 11, p. 894 della «Storia di Brescia», pur non essendo inserito nell'Indice. bibliografia sta nella nota sopra indicata. (Vol. 11, p. 894).

 

GIOVANNI DA TREVIGLIO

Secolo XV.

Il 22 aprile 1477 ricevette un saldo per lavori eseguiti nel palazzo del Podestà, come risulta da bolletta in atti dell'archivio comunale di pari data.  Di lui tuttavia non si conoscono opere.
 
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Voi. li.

 

  1. GIOVANNI DA ULMA
  2. GIOVANNI DELL' O DA OSTENO
  3. GIOVANNI MARIA DA BRESCIA
  4. GIOVANNI PIETRO DA BIRAGO

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