Dizionario dei Pittori Bresciani
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GUERINI VERBENA

Brescia.
Le scultrici qui ricordate, tutte sembra abbiano affrontato l'attività creativa attraver-so colori e tele.
Verbena Guerini è la sola, da noi conosciuta, che sia nata scultrice, anche se le vicende della vita l'hanno poi indotta alla pittura.
Studi classici a Brescia, maturità all' Accademia di Brera in Milano, come privatista nel 1948, è stata docente di materie artistiche nel Liceo scientifico di contrada delle Bassiche diretto dalle Suore Orsoline, fino al 1958.
Al 1949 risale la sua presenza in mostre collettive; con il Chierichetto ne11950 si afferma al concorso indetto dal Comitato assistenza artisti per pittori e scultori giovanissimi, così come, fino al giorno del matrimonio (1952) prevale nelle varie edizioni del concorso patrocinato dal Rotary Club bresciano, dove espone Mi hanno baciato premiata ex-aequo (1952).
Moglie del noto giornalista, critico d'arte e scrittore Giannetto Valzelli, madre di Igor, del quale s'è detto nel "Dizionario dei pittori", Verbena Guerini da anni opera silenziosamente: tanto che lontane appaiono le due mostre personali allestite (in veste di pittrice) ed è difficile poter osservare le sue opere plastiche sparse in collezioni private di Francoforte, Monaco, Parigi oltre che nel Bresciano.
Da quel poco che si è veduto, la sua opera plastica é rivolta alla figura umana nel vario suo atteggiarsi, al ritratto, giovanile in particolare.
Ispirata agli esempi sommi dell'arte quattrocentesca, si fa attuale per gli elementi non immemori dei maggiori nostri novecentisti: caratteri che, dalla creta sono poi traspo-sti, con ancora più evidente accento, nelle opere pittoriche: fatte di linearità composi-tiva, ricchezza cromatica rammemorante i fiamminghi.
Chiarità di cromie e di esposizione cui si accomuna il vibrare di sentimenti testimoniati anche da alcune composizioni poetiche, da Verbena Guerini affidate a "Come sabbia", opuscolo edito nel 1981 e arricchito da sei disegni realizzati dalla stessa scultrice, pittrice, e poetessa nostra.
 

GUERRILLOT AMANZIA

Secolo XIX

Seconda moglie di Angelo Inganni, che la sposò alcuni anni dopo il 1856, fu discreta pittrice: note le sue visioni milanesi, ma è autrice altresì di alcuni quadri con animali e di qualche ritratto.In collaborazione con il marito non ha esitato a decorare specchi, ventagli, porta gioie, paraventi e fermaporte con il gusto romantico dell'epoca.  Né si può dimenticare che affrontò anche l'ex voto, come attesta il piccolo dipinto esposto alla mostra ordinata da Elsa Aprà nelle salette della «Piccola galleria U.C.A.I.» di via Pace nel maggio 1972.
 

 

GUFFANTI ANTONIO

Secolo XVIII.

Intagliatore bresciano, nel 1787 è ricordato per aver realizzato opere di intaglio nel Teatro Grande in città. Di lui non si conoscono opere.

GUGLIELMO DA NAPOLI

 Secolo XV.

Operoso in Brescia nei primi decenni del Quattrocento, nella cerchia influenzata da Gentile da Fabriano e alle dipendenze di Pandolfo Malatesta che potrebbe aver affídato decorazioni in edifici rinnovati o adattati a nuovi usi. Di Guglielmo da Napoli, non si conoscono opere certe.
 
BIBLIOGRAFIA
«Storia di Brescia», Vol. 11.

 

GUIDETTI DANILO

Castiglione delle Stiviere (MN), 1928

Anche se non bresciano, val citare questo pittore sia perché nella nostra città ha lavorato, sia per le amicizie che ancora a Brescia lo legano.La sua prima personale bresciana è del 196 1. Alla «Galleria della Loggetta» lo presentava Giuseppe Tonna, che nei quadri esposti ravvisava «come una tenerezza improvvisa per una realtà che nella vicenda dei giorni perde colore e voce: e allora ogni quadro è come una scoperta, una salvezza».
Ancora nel 1980, l'indimenticabile Giuseppe Tonna (che a Cottini ha donato parole e collaborazione consonanti, per non dire di altre opere sue divulgative e di ricerca sulla terra bresciana) accompagnava in catalogo le opere di Guidetti in mostra alla «Piccola galleria U.C.A.I.», cui faceva eco L. Spiazzi («Bresciaoggi», 26 gennaio e 8 marzo 1980).
 

GUIDETTI TOGNI MARIA

v. Togni Guidetti Maria.

GUSMERI FRANCESCO

Villa Cogozzo, l gennaio 1863 - Brescia, 15 marzo 1898.

Altri, erroneamente, dà la morte al 1893. Figlio di Vincenzo.

Fin da ragazzo manifesta forte inclinazione all'arte. Si dedica al disegno e alla scultura quando ancora frequenta le aule scolastiche; passando poi nel laboratorio di Pietro Faitini (v.), prima di trasferirsi a Torino perfrequentare l'Accademia Albertina, allievo di Odoardo Tabacchi che lo stima profondamente.

Già nel 1882, a soli diciannove anni, espone all'Ateneo bresciano un busto in gesso e altro in marmo: presenza che ha riscontro nei "Commentari" della secolare Istituzione di via Tosio. Nei seguenti anni Ottanta Gusmeri è a Roma per frequentare l'Istituto di B.A.; brevemente lo si dice presente anche a Venezia.

Nella capitale opera al suo fianco il fratello Vincenzo, alla cui scheda si rinvia. Frattanto partecipa a mostre bresciane, del Circolo artistico che lo vide fra i promotori; nel 1893 vi espone gruppi in bronzo di fiori, farfalle, libellule e lucertole di inconsueta vivezza; nel 1898 aderisce alla vasta rassegna di Palazzo Bargnani ordinata "per le feste del Moretto" cui partecipano i maggiori pittori e scultori locali. Causa la malattia che in breve lo ha condotto a morte, ha rinunziato a sogni d'affermazione e, fatto ritorno a Brescia, vi opera assiduamente e significativamente. Fra i suoi ritratti ricordiamo quelli di Carlo Sorelli, Gaetano Facchi, Benedetto Brin, Francesco Glisenti (inaugurato a Carcina nel 1889), della signora Teresa Cicogna (1894).

Il nome di Francesco Gusmeri si lega a quello della famiglia Tempini: per il ritratto eseguito alla signora Tempini, marmo del 1890, sia per il monumento funerario della famiglia, eretto al Vantiniano dove rimane altro sacello ideato dallo sfortunato scultore, quello di Matteo Vigliani (1895). Pel camposanto di Orzinuovi realizza invece il busto del notaio Pavoni.

V'è chi dice Gusmeri maestro al giovane Giovanni Asti (v.) ma la lontananza da Brescia di Gusmeri, la sua malattia e la precoce morte devono aver concesso assai breve tempo all'insegnamento.

Fin dai giorni della venuta a Brescia, lo scultore aveva costruito una piccola casa in via XX Settembre; i suoi resti mortali riposano al Vantiniano.

GUSMERI P.

E’ fra i pittori che presentarono opere in occasione della Esposizione bresciana del 1904.  Non risultano dati anagrafici in atti municipali bresciani.
 

GUSMERI VINCENZO

Villa Cogozzo, 18 aprile 1866 -'I

Fratello di Francesco (v.) lo ha seguito per qualche tempo a Roma, dove s'è fatto apprezzare quale prevalente scultore ornatista.

Gaetano Panazza ha recentemente pubblicato un ritratto del Comm. Tempini siglato V.zo G. e datato 1889, opera collocata al Vantiniano e giudicata di modesta fattura. ("Brescia postromantica e Liberty").

Di Vincenzo Gusmeri si sono perdute le tracce, tanto che non è nota l'epoca di sua morte.

GUSSAGO FERRERO MARIA

v. FERRERO GUSSAGO MARIA.

  1. HAUNER CARLO
  2. HORATIO DI BARBARI
  3. INGANNI ANGELO
  4. INGANNI FRANCESCO

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