Secolo XV.
In questo nome potrebbero confluire più artisti.
L’uno architetto, che nel 1424 sembra sia stato, con Martino e Andrea Stroppa, fra gli iniziatori della costruzione della chiesa di S. Maria del Carmine; quale pittore figura negli Estimi del 1430 (dov’è ricordato Giovanni Bembo), negli Indici e negli estimi delle custodie notturne del 1438.
V’è quindi un intagliatore dallo stesso nome, al quale nel 1488, unitamente a Filippus de Cremona, è commessa a Parma una porta per il palazzo di Galeazzo di Sanseverino.
Di Cristoforo da Milano tuttavia non si conoscono opere.
BIBLIOGRAFIA
C. PASERO, Un interessante gruppo di artisti , “Brescia ind. e comm.”, novembre 1927.
“Storia di Brescia”, Vol. II e III.
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
. v. Ostello Cristoforo.
Secolo XVIII.
Nella "Enciclopedia bresciana" di Antonio Fappani è detto autore dei bellissimi bronzi dell'altar maggiore della parrocchiale di Barbariga e; come corniciaio, opero-so in palazzo Calini ai Fiumi.
Era ancora vivo nel 1788.
Chiari, 13 aprile 1948.
Affacciatosi alla ribalta pittorica agli inizi degli anni Settanta, ha partecipato a concorsi e premi provinciali e regionali riscuotendo non pochi riconoscimenti. Particolarmente si ricordano le partecipazioni ai Premi: Soncino, Città di Brescia (1971); Osio (Bg.), Iseo (1972); Santhià (1972, 1975); Montichiari, Saint Vincent (1973); Monticelli Brusati, Capriolo (1976). A Brescia lo si ricorda in mostre personali nel 1973 e 1979, dimostrando a distanza di tempo una non comune continuità stilistica ma, soprattutto, l’approfondimento coerente d’una tematica che via via s’è fatta drammatica.
Sin dal primo apparire egli stesso aveva ben illustrato la sua visione affermando che “l’uomo moderno… è deformato nell’animo fino a divenire mostruoso”, pur mantenendo aspetto esteriore immutato.
Se un punto di riferimento ci è consentito, nell’opera di Cropelli echeggia il mondo di Bacon, ma questo nome è semplice riferimento formale, indicazione, di una linfa da cui il pittore clarense trae vigore per giungere alle dense, calcinate figure, quasi oniriche visioni, avvolte da fatalismo e prive d’ogni mira edificante.
La pittura di Cropelli si fa pertanto testimonianza cruda della inquietudine contemporanea, della ansietà, dell’incertezza che preme l’uomo. Testimonianza fatta di toni caliginosi, e di pesante materia. La cupa cromia, i motivi affrontati non portano che a desolate immagini, come desolata e cupa è la “disincarnazione” che l’autore attribuisce a quei volti irriconoscibili composti nella tela.
Con la pubblicazione del volume “Alberto Cropelli. Il percorso espressionista” curata da Mauro Corradini nel 2001, ogni sfaccettatura dell’artista e del suo procedere creativo sembra appieno considerata.
La chiara manifestazione della forza del suo operare rilevata da Giorgio Seveso nel 1981 in occasione del Premio Nazionale Santhia, mai è venuta meno, piuttosto si è rinvigorita la capacità di scandagliare la realtà. Ne sono nati aspetti e figure diverse dalla realtà oggettiva, oppresse da pene interiori, con esiti definiti di chiara impronta neo figurale.
V’è in Cropelli il cocente desiderio di porsi nel sociale e correggere le contraddizioni e le storture di un vivere crudo, impietoso.
Il citato volume curato da Corradini propone essenziale “Antologia critica” coniugante testi editi in occasione di alcune delle numerose mostre personali prodotte da Cropelli: nella Galleria Schreiber (Brescia 1981), Delfino (Rovereto 1982), S. Paolo (Bologna 1983), Auditorium S. Francesco (Santhia 1984), Fumagalli (Bergamo 1986), ma con le ripetute partecipazioni a mostre collettive in Brescia e provincia è possibile dire delle recenti personali accolte dalla Pinacoteca Morcelli Repossi di Chiari (2002) nella Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Stile (Brescia 2004), in Villa Usignolo di Sarezzo (2005).
Attività espositiva intensa, dunque, pari alla fervorosa applicazione al cavalletto, così come cocente è l’urgere di sensazioni ed emozioni da Cropelli confidato ai tepidi e agli accesi accordi cromatici dei dipinti.
BIBLIOGRAFIA
M. PISTONO, “Galleria A.A.B.”, Brescia, 3-15 marzo 1973.
G. SEVESO, “Galleria Schreiber”, Brescia, 5-19 maggio 1979.
L. SPIAZZI, Arte in città, Bresciaoggi”, 12 maggio 1979.
E. C .S.(alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 12 maggio 1979.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
GRUPPO INIZIATIVE PACE, “La guerra, la donna” (collettiva), Pieve di Urago Mella, 1995.
A. CHIAPPANI (a cura di), “Gruppo d’Arte rinnovata” (collettiva), Brescia, s.a. (199…).
M. CORRADINI, “Alberto Cropelli. Il percorso espressionista”, Colognola al Colle, Verona, 1991.
J.L. MONTAGNE’, Cropelli, simboli per esprimere la potenza della vita, “STILE Arte” n. 46, marzo 2001. (Per la personale nell’Abbazia olivetana di Rodengo Saiano, 15 marzo - 17 aprile 2001).
C. BAR.(oni), Cropelli, artista in patria dipinge il palio, “Giornale di Brescia”, 28 ag. 2002.
M. BERNARDELLI CURUZ, Alberto Cropelli, i nuovi eroi, “STILE Arte” n. 73, nov. 2003.
A. C., Alberto Cropelli, le opere dal 1969 al 1979, “STILE Arte” n. 77, aprile 2004.
T. ZANA, Cropelli, creature di sale, “’STILE Arte” n. 83, novembre 2004.
“Alberto Cropelli. Il cantico del sole”, Brescia, Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Stile, 8 dicembre 2004.
V. SGARBI, “I quadri di Sgarbi” (cfr.), “STILE Arte” n. 93, novembre 2005.
“Alberto Cropelli. La forza del presente”, Sarezzo, Villa Usignolo, 19 novembre - 11 dicembre 2005.
San Paolo, 25 dicembre 1951
Nonostante abbia maturato la passione per l’arte fin dalla giovinezza, Valentino Crotti è giunto tardi alla pittura, quando ha deciso di porre fine all’attività lavorativa condotta in propria azienda, che lo ha impegnato duramente negandogli la possibilità di esprimere l’innata tensione creativa.
Con profonda umiltà ha quindi intrapreso costante esercizio per fare emergere il meglio delle proprie doti, in ciò aiutato da Chico Schinetti e Mario Fortunato che gli hanno offerto l’opportunità di prendere consapevolezza della propria inventiva e padronanza tecnica necessaria a una apprezzata armonizzazione colorica.
Autore di paesaggi dalla profonda prospettiva, Crotti affronta con uguale capacità descrittiva l’inten-sa atmosfera estiva di campi cinti da filari alberati o la lontanante chiarità di superfici lacustri in cui lo sfumato profilo dei lontani colli si coniuga all’alto orizzonte.
Sono immagini serene in cui si alternano la poetica tranquillità di limpide giornate e gli arditi accostamenti di cieli al tramonto irraggiati da bagliori quasi irreali, ma di notevole efficacia.
La capacità di dipingere si manifesta in Valentino Crotti anche nei ritratti ove si dimostra capace di diversificate rese formali dei tratti fisiognomici impressi dallo scavo psicologico: una autentica reinterpretazione della figura che perviene alla percezione della interiorità.
Soltanto sei anni sono trascorsi da quando Crotti ha iniziato a dipingere, pertanto non ha ancora aderito a mostre collettive, tanto meno ha ceduto al desiderio di presentarsi in personale.
BIBLIOGRAFIA
Valentino Crotti, la vita nella pittura, “STILE Arte” n. 82, ottobre 2004.
Brescia, 6 marzo 1910.
Anche se bresciano, non si ricordano sue apparizioni nella nostra città, mentre nutrito è l’elenco di sue esposizioni tenute in varie città italiane, da Roma a Vicenza, da Firenze a Trento, Genova, Varese, Cuneo ecc. a partire dal 1960 circa.
Buon colorista e sicuro compositore, si afferma particolarmente nelle composizioni di fiori. Da Raffaello Biordi è stato definito “uno dei nostri migliori figuristi”.
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
Secolo XVIII
Affreschista lombardo, nel 1732 unicamente a Battista Sassi, Giacomo Lechi e Eugenio Ricci compie la decorazione della cappella dedicata alla immacolata, nella chiesa di S. Francesco in Brescia: nell’opera, preponderante è tuttavia l’impronta del Sassi.
BIBLIOGRAFIA
“Storia di Brescia”, Vol. III.
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
. v. Pietro (da) Salò.
Udine, 24 febbraio 1923.
Di ceppo lucchese, trasferendosi a Brescia Giovanni Cuttini si è facilmente ambientato, aiutato in questo sia dalla passione pittorica, che ben presto lo ha inserito nell’ambiente dell’Associazione artistica, sia per il suo carattere esuberante e estroverso.
Frequentata per quattro anni la scuola serale della A.A.B., egli predilige dirsi allievo di Gabriel Gatti e Tita Mozzoni.
Dal 1963 circa espone in collettive, a Brescia, Firenze, Soresina, Genova, Iseo, Reggio Calabria, Viareggio, Collio, segnalandosi.
Nel 1969, a Lumezzane, ha ordinato la sua prima personale, cui altre sono seguite a Valverde, Sale Marasino e Brescia (1973, 1975, 1979) sempre, queste ultime, nelle sale della A.A.B. della quale è anche membro del Con-siglio.
La sua pittura, dai toni chiari, puliti ricompone prevalentemente ambienti animati da figurette femminili (amiche, ballerine, confidenze…) e nature morte con suppellettili di quegli interni, resi con ampi piani riassuntivi capaci di “legare l’uomo, la natura e le cose in modo indissolubile”.
La buona fama raggiunta, in grado di assicurargli l’interesse di affezionata clientela, lo ha poco a poco allontanato dalle sale di esposizione. Non di meno ha continuato a dipingere con assiduità. Più volte lo abbiamo avvicinato nella grande stanza attigua allo studio di Gabriele Saleri in via Val Daone: attorniato da numerosi quadri, noi presenti si stacca dal cavalletto, depone tavolozza e pennelli per partecipare alla conversazione apportandovi il suo noto calore umano e il filo sottile dell’ironia.
BIBLIOGRAFIA
L. LAZZARI, “Giornale di Brescia”, 23 luglio 1968.
A. MORUCCI, Galleria d’arte, “Biesse”, a. VIII. n. 87, dicembre 1968.
G. VALZELLI, “Giornale di Brescia”, 26 giugno 1969.
A. RIZZI, “La Valle”, maggio 1970.
G. VALZELLI, “Giornale di Brescia”, 18 luglio 1970.
G. VALZELLI, “Galleria A.A.B.”, Brescia, 3-15 marzo 1973.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 9 dicembre 1979.
“Arte bresciana oggi”, Sardini Ed., Bornato.
A. M. COMANDUCCI, “Dizionario dei pittori… italiani”, IV Ed., (1971).
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.