Dizionario dei Pittori Bresciani
  • INIZIO
  • ELENCO PITTORI
  • VERSIONE ESTESA
  • Inserimento o modifica

ROVETTA FRANCO

Brescia, 3 settembre 1938.

Affacciatosi alla ribalta delle manifestazioni artistiche agli inizi degli anni Settanta, da allora ha preso parte a numerose mostre collettive provinciali quali i Premi S. Agata (Brescia), S. Felice del Benaco, Concesio, Manerba, Molinetto, Leno, Villanuova, Bovegno, Carpenedolo, Visano, nonché alle edizioni varie del cittadino Premio Moretto. Via via ha esteso le sue presenze in altre città: Verona, S. Benedetto Po, Suzzara, Valeggio sul Mincio, Milano («Galleria Incontri»), non raramente ponendosi in evidenza. Nel 1972 ha esordito in personale, ripetendosi poi nel 1975 a Castiglione delle Stiviere e, nel 1979, nella saletta del Torchio presso l'associazione artistica di via Gramsci. Se nelle più lontane prove, ricordate da Alberto Morucci, poteva ravvisarsi una «scelta impressionistica modulata nei tonì caldi, nei paesaggi suadenti nella vasta trama di fremiti cromatici che ben corrispondono all'interpretazione della realtà, modulata tuttavia dalla trasfigurazione», con il trascorrere degli anni Franco Rovetta ha fatto proprio un impianto cubisteggiante; mantenendo viva e maggiormente approfondendo l'atmosfera metafisica, soprattutto per quei cieli o «scenari» alti che sembrano precipitare su case e colline.  Cieli colorati quasi posati l'uno sull'altro.  Mentre le case, i tetti di quelle case, ripresi dapprima con scandito, quasi rigido segno, sono oggi colti con più ratteso e soffíce tocco: nel desiderio, come ha osservato Luciano Spiazzi, di verificarlo, questo paesaggio, portandolo sotto il vetrino o insinuando filtri dalla differente gradazione fra l'occhio e la veduta.  Così i colori si alzano o si abbassano di tono, gli spazi e le superfici si muovono. In questo senso ci sembra indicativa l'opera Trasparenze, tecnica mista esposta nella recente vasta rassegna «Brescia '80». Da qualche tempo v'è chi ha posto l'accento anche su Rovetta autore di figura «presenza discreta nel vano aperto sul paesaggio».
 
BIBLIOGRAFIA
A.MORUCCI, «Galleria Gonzaga», Castiglione delle Stiviere», 25 aprile - I I maggio 1975.
A.MAZZA, Le bellezze della Valgrigna, «Giomale di Brescia», 8 novembre 1975.
«Panorama d'arte '77», Magalini Ed., Brescia, 1977.
L.SPIAZZI, «Galleria A.A.B.», Brescia, 17-29 novembre 1979.
L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 24 novembre 1979.
AA.VV., «Brescia '80», I -I I maggio 1980, Catalogo.
 

RUCHELO CLAUDIO

(Cluidlus de Ruchelus).  Secolo XVII

Nella chiesa del titolo di S. Giovanni Battista, nella periferica parrocchia di S. Francesco di Paola, pressoché ignorato dagli storici v'è un interessante quadro dedicato alla Vergine in gloria coi SS.  Giovan Battista, Francesco, Pietro da
Verona e Rocco.
firmato «Cluidlus de Ruchelus», come rileva Luciano Anelli, ed è collocato al secondo altare di destra. Gli errori della firma e nella dicitura posta nel cartiglio attorno al bastone del Battista han fatto pensare a Giovanni Vezzoli trattarsi, forse, di pittore forestiero, ancorato però alle «carattetistiche e a tutti gli influssi» dovuti a Grazio Co'ssali (1563-1629) sottolineati dallo stesso Anelli.
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in: L. ANELLI, [-no sconosciuto pittore cossaliano, Claudio Ruchelo, «Brixia Sacra», a. XI, n. 3-4, maggio-agosto 1976.
 

RUGGERI COSTANTINO

Secolo XX.

Di Adro, dell'ordine del Francescani, da decenni svolge attività lontano da Brescia dove, nel 1952 si è fatto particolarmente notare per aver ordinato suoi dipinti «sotto il portico di S. Francesco», come ricorda Giannetto Valzelli in «Bruttanome», Vol. 1, (1962), p. 89.
Padre Ruggeri, che ha intrapreso l'attività artistica negli anni Quaranta, anche lontano dalla nostra città ha saputo mietere lusinghieri consensi, che tuttavia non siamo in grado di dettagliatamente documentare, così come per il carattere delle sue- opere dedicate per lo più al tema sacro.  E per edifici sacri, anche bresciani, di recente ha composto motivi ad adornare altari, ideato tabernacoli rivelandosi plastico dal gusto moderno, come nella chiesa dedicata a S. Paolo Apostolo, al quartiere Don Bosco.

SABBADINI PIERLUIGI.

Brescia, I aprile 1935.

Ha studiato presso la Scuola d'arte della A.A.B avvicinandosi al Gruppo operante a Gussago e in seno ad esso ha affrontato le prime esperienze in pubblico. Nei primi anni è presente a manifestazioni in Brescia (nelle Gallerie La Loggetta, Lorandi, A.A.B.) ed a Bergamo. I contatti alimentati con Gallerie- italiane e straniere gli consentono di far poi conoscere i suoi dipinti in città di Francia, Germania, Svizzera, Venezuela, dove figurano in collezioni; e più volte ha avuto occasione di soggiornare a Parigi.  Su invito, nel 1978 ha esposto nel Museo civico di Leno, nella mostra dedicata a «Maestri della terra lombarda». Mostre personali ha invece allestito alla «Galleria Disciplina» di Bedizzole, nelle bresciane «Piccola Paganora» (1973), «A.  Inganni» (1974); nella desenzanese «La Cornice», nel 1979. Fin dalle prime opere, il figurativo di Pierluigi Sabbadini appare impegnato nel «penetrare la problematico attuale, mescendovi intelligenza e acuta osservazione».  Ne sortono «case, fabbriche, città, interni goticheggianti di chiese, il tutto di originale composizione». Ma accanto al paesaggio via via si afferma la figura, palesante la ricerca di un modulo che consenta di esprimere appieno il senso morale della vita.  Figure fortemente delineate nel ricordo di un cubismo che volge al surreale. Indicativi di questa ansia ci appaiono uno Stiídio di volti in cui evidente è la memoria di Cèzanne e la Deposizione in cui il tratto nervoso, tribolato, riflette il travaglio dell'autore. Inseribile nel filone realista, la pittura di Sabbadini si estende anche alle numerose sanguigne dove emerge la dote del disegnatore.  Autore di ritratti, di grandi quadri a tema sacro, recentemente ha realizzato una pala per la chiesa di S. Apollonio, a Lumezzane.
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in: A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori italiani», Ed.  IV, (1972).
Si veda inoltre: A. MORUCCI, «Galleria A. Inganni», Brescia, 9-21 febbraio 1974@ «Biesse» a. XIV, n. 144, febbraio 1974.
L.SPIAZZI, Arte in (,ittà, «Bresciaoggi», 16 febbraio 1974.
L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 16 ottobre 1976.
A.MORUCCI, «Galleria La comice», Desenzano, 1-13 settembre 1979.
L.SPIAZZI, Giro dell'arte, «Bresciaoggi», 8 settembre 1979.

SABBADINI TIZIANO

Brescia, 3 marzo 1957.

Figlio di Pierluigi (v.). Si è conosciuta la pittura di questo giovane in occasione della sua prima mostra personale allestita nella bresciana «Galleria del Carro» nell'ottobre 1977. Nel presentarlo, Alberto Morucci gli riconosce la capacità tecnica e un «retroterra culturale volti da un lato al recupero ideale e formalistico del Rinascimento; dall'altro attento e approfondito nel cogliere situazioni umane ed artistiche reali e contemporanee, come luto dell'uomo all'inser'mento 'n una società che ne tenta la disgregatone spirituale». V'è tutta via un mondo che il giovane Sabbadini sembra additare, ed è quello ricomposto nei paesaggi i d' una chiara, lirica luce. Altra mostra personale ha allestito a Coccaglio («Galleria I F.», 1978), mentre non ci risulta abbia partecipato a concorsi e premi.
 

 

SABBIO (DI) COMINO

v. COMINIO DA SABBIO

SACCHETTI ALESSANDRO

Secolo XV.

Nato nel 1474, era ancora vivo nel 1534.  Ricordato come pittore nella polizza d'Estimo n. 68 del 1534 della quadra sesta di S. Faustino.  Di lui, tuttavia, non si conoscono opere.
 
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Voi. li.

 

SACCHETTI CRISTOFORO

Secolo XV. Padre di Francesco (v.).

Secondo il Fenaroli, Cn'stoforo Sacchetti q.ln. Bartolomeo, è nato nel 1454.  Ricordato quale pittore nella polizza d'Estimo n. 12 del 1517 della quadra quarta di S. Giovanni.  Di lui, tuttavia, non si conoscono opere.
 
BIBLIOGRAFIA
S.FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Voi. li.

 

SACCHETTI DONATO

Secolo XVI.

Ricordato quale pittore nella polizza d'Estimo del 1513 della quadra quarta di S. Faustino, di lui non si conoscono opere.
 
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Vol.  Il.

 

SACCHETTI FRANCESCO

 Secolo XV.

Figlio di Cristoforo (v.) è detto pittore ed è nato nel 1478.
Il Fenaroli rinvia alla polizza d'Estimo n. 63 del 1548 della quadra di S.
Giovanni. Di Francesco Sacchetti non si conoscono opere.
 
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Vol. 11.
  1. SAIANI DIEGO
  2. SAIANI SANTO.
  3. SAIANO GIACOMO
  4. SALA ALESSANDRO.

Pagina 162 di 190

  • 157
  • 158
  • 159
  • 160
  • 161
  • 162
  • 163
  • 164
  • 165
  • 166

Copyright © 2023 Associazione Giorgio Zanolli Editore. Tutti i diritti riservati.

Aiuta il dizionario dei pittori Bresciani