Vedi Giovan Maria Da Brescia.
Prevalle, 7 settembre 1934.
Autodidatta, dipinge dal 1950 e nel 1972 ha allestito la sua prima mostra. Da allora il suo curricu-lum artistico s’è fatto intensissimo, svolgendosi da Brescia a Roma, Milano e poi in diverse città straniere: da Barcellona a Dusseldorf, da Koln a Bruxelles… (la nota completa è nelle voci della bi-bliografia).
Figurazione esistenziale è stata definita la creazione pittorica di Bresciani, che racchiude dell’autore “impeti umorali… il disagio esistenziale” espressi con forme scheletriche, ancor prima che angolose, quasi che l’intento lo porti a cercar di penetrare fino al fondo dell’uomo, i suoi momenti e gli eventi raffigurati.
Già tanto è stato scritto dei mezzi e della evoluzione del pittore e della sua pittura. Val ripetere quando Mauro Corradini afferma per spiegarne il significato. “Sulla base neutra del fondo il pittore “estrae” le sue figure. La base neutra è il mondo, lì il suo impalpabile essere, la sua esistenza al-lontanata e resa volontariamente piatta: su essa Bresciani interviene con suoi segni, fa scaturire le figure e estrae le sue immagini. Sono quindi, immagini mentali, la proiezione dei propri disagi, delle proprie emozioni, delle proprie speranze”.
Dapprima forte colorista, si è poi avvicinato al monocromo per non appesantire di portati individuali e soggettivi la rappresentazione.
L’intenso fervore creativo e l’altrettanto alacre attività espositiva, nel giugno - luglio 1981 hanno portato Aldo Bresciani a Parigi, dove Claude Henri Bartoli ha presentato la mostra personale ordi-nata nella Galerie Bellechause; seguita lo stesso anno da quella nello Studio 80 in città. Manifesta-zioni che sembrano porre fine all’attività pittorica di Bresciani, l’iniziativa del quale in seguito è stata rivolta ad altre esperienze.
BIBLIOGRAFIA
Sta in: “G. Orcilana - A. Bresciani”, Galleria A.A.B., Brescia, 4 - 17 ottobre 1975.
M. CORRADINI, “Galerie Montjoie”, Bruxelles, Belgio, 24 settembre - 12 ottobre 1980.
Si veda inoltre: P. LEVI, “Galleria S. Michele”, Brescia, 22 marzo 1980.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 29 marzo 1980.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore 1984.
Vedi Genio.
GENIO. Leno, I agosto 1928.
Frequentati i corsi serali della A.A.B. e scuole private, dal 1974 ha intrapreso intensa attività espositiva, partecipando a collettive e premi locali e in seno alla Associazione di via Gramsci, per poi esordire fuori provincia, in varie città lombarde, liguri, marchigiane, venete, piemontesi, fino a Nizza e Parigi. Mostre personali ha allestito a Brescia (1975, 1977); Corno Giovine (Mi) nel 1975; Cremona, Maderno e Mantova (1976); Caravaggio (1977); Samico e Bellinzona (Ch), nel 1978. La pittura di Genio, è legata alla realtà di ogni giorno nell'ambiente rurale, di cui coglie figure, interni, panorami. Nascono così attimi di vita contadina, con gli uomini all'osteria, al lavoro, di ritorno dai campi; oppure angoli silenti accanto a ruscelli, nature morte con fiori, utensili, frutta. Colori accesi, forti contrasti d'una materia rorida, a dare motivi della tradizione figurativa. Non mancano tuttavia aspetti d'un mondo più tepido, silente, quasi di memoria, ed allora le cose semplici, umili si vivificano per vibrazioni luministiche pìù contenute, entro piani riassuntivi privi di compiacenze formali.
BIBLIOGRAFIA
Sta in: «Guida all'Arte italiana», Ed. Bugatti, Ancona, Ad Vocem. (Con testi tratti da: E. Marcianò (1 974, 8), R. Lonati, A. Morucci (1 975), E. Falossi, L. Spiazzi, P. Troianello, E. Santoro, N. Consoli, G. Lucchi (1976), A. Sigilli, N. Mariani, (1978).
Bedizzole, 16 febbraio 1956. Vive e opera a Bedizzole.
Impegnato nell'azienda familiare, fin da ragazzo ha dedicato il tempo libero all'attività pittorica condotta autonomamente; così come all'inizio degli anni Ottanta si dedica all'attività plastica.
Giovane ancora, e in fase di ricerca, si sforza di raggiungere esiti espressivi al di fuori della raffigurazione tradizionalmente intesa.
Ha esordito nella collettiva ordinata ad Acquafredda nell'ottobre 1984, ponendosi in evidenza come scultore a fianco di Bonati, Cofani, Danesi e Ussoli alle cui rispettive voci si annulla.
Riteniamo questa la prima e sola presenza in pubblico di Fabrizio Bresciani.