Dizionario dei Pittori Bresciani
  • INIZIO
  • ELENCO PITTORI
  • VERSIONE ESTESA
  • Inserimento o modifica

BRIVIO LODOVICO

Castenedolo, 17 settembre 1878 - Brescia, 6 ottobre 1959.

Titolare, con il fratello Camillo, della nota e apprezzata ditta costruttrice dei famosi mozzi per bici-cletta, è stato anche un appassionato di pittura, tanto che nei suoi frequenti soggiorni in città euro-pee non mancava di visitare Musei e Pinacoteche; amico e mecenate di noti pittori bresciani che “aiutò generosamente e silenziosamente”, è egli stesso autore di apprezzabili dipinti custoditi dagli eredi e da amici.
Paesaggista nella tradizione figurativa, ha dedicato i colori sia alla montagna che ai laghi nostri. An-che la figura lo ha attratto e alcune ne lascia, colte nella effusa luce sommessa che fa emergere i visi plasticamente costruiti da fondo uniforme e scuro. Ha adottato ed educato alla pittura Renzi Brivio Andrea (v.).
 
BIBLIOGRAFIA
“Giornale di Brescia”, 8 ottobre 1959, La figura e l’opera di L. Brivio.
“Enciclopedia bresciana”, Ed. La Voce del popolo, Vol. I, p. 290, Voce: Brivio F.lli.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

BRIVIO RENZI ANDREA

Vedi Renzi Andrea Brivio.

 

BRIXIÉ FRANÇOIS

 Vedi Marangoni Franco.

BRIZZI EMANUELA

Carrara, 1938.

Può vantare cospicuo curricolo, Emanuela Brizzi, formatasi frequentando la Scuola d’Arte dell’Associazione Artisti Bresciani, perfezionandosi nelle tecniche dell’acquarello e dell’incisione.
Nel 1983 si è presentata al pubblico con una mostra personale presso l’Azienda autonoma di Sog-giorno di Salò, dov’è tornata pure l’anno successivo. Il 1984 l’ha vista presente in personale a Ma-derno, mentre la Piccola Galleria UCAI di Brescia l’ha accolta nel 1987. Nel 1988 si è presentata alla Galleria “Il Poliedro” di Cremona, quindi a Sulzano, Maderno ancora, Bergamo. Maderno la ospita nuovamente nel 1989.
Entrata a far parte dell’Associazione artistica “Domina”, ha partecipato alle rassegne che il sodalizio ha proposto in Brescia e Calvisano (1987), Brescia ancora (1988), Verolanuova (1989). Ulteriori mostre alle quali ha partecipato sono state allestite a Grassobbio (BG), San Pellegrino Terme, Bre-scia, nonché la collettiva a tema “Colloquio al femminile” organizzata dal Gruppo Kaleidon e anno-verante sedici artiste accolte dalla antica chiesa della Cerezzata di Ome (1990).
Con numerose altre manifestazioni svolte nel successivo decennio e che sarebbe lungo ricordare, si giunge alla mostra del novembre 2002 quando Emanuela Brizzi con Pinuccia Nicolosi si propone nella Galleria civica di Palazzo Todeschini a Desenzano e svolgente il tema “Il tessuto della realtà”.
Se nelle opere più lontane prevaleva un figurativo preciso, fin quasi esasperato nella definizione dei soggetti: fiori e foglie in particolare, esaltati nella loro dimensione sia nella loro linda evidenza lu-minosa, così da farli apparire quasi innaturali, protagonisti d’un prezioso decorativismo, ben rappre-sentato da L’espace d’un matin risalente al 1990 circa, in seguito si è affermata l’armonia informale di Riflessi che sembra ispirata al cangiar dell’onda del Garda di cui la pittrice è assidua frequentatri-ce. Pur arricchito da molteplici cromie, il dipinto non si allontana troppo dal modulo espressivo affi-dato ultimamente ad acrilici su carta e ben definiti “canto di piume, assoluti bagliori”.
La tessitura cromatica si è fatta preziosa, captando quasi la luce sfiorante brani vetrosi. La sofficità degli impasti è pari alla loro finezza fatta di leggerezza animata da alito di vento.
 
BIBLIOGRAFIA
F. DE SANTI (a cura di), Pressoché tutti i cataloghi editi con le mostre ordinate dall’Associazione artistica “Domina”.
L. MENEGHELLI (a cura di), “Emanuela Brizzi, Pinuccia Nicolosi, passo doble”, Brescia, Galleria A.A.B., 8 - 26 novembre 1987.
M. BERNARDELLI CURUZ, Emanuela Brizzi, canto di piume e assoluti bagliori, “STILE Arte” n. 63, novembre - dicembre 2002.
 

BROCCHI GIUSEPPE

Verona, 16 aprile 1904 - post 1980.

Dalla natia Verona, si trasferisce con la famiglia a Domodossola, dove negli anni 1915 - 1916 fre-quenta corsi di disegno artistico, conseguendo diploma d’onore di primo grado.
Giunto a Brescia, dal 1916 al 1922 vi frequenta l’Istituto industriale. Impiegato quale progettista e capotecnico industriale, non abbandona la pittura, affinando la preparazione artistica anche con partecipazioni a manifestazioni pittoriche locali e regionali.
Dal 1964 si dedica completamente alla pittura, preferendo esprimersi a mezzo della tecnica a olio.
 
BIBLIOGRAFIA
A.M. COMANDUCCI, “Dizionario dei pittori… italiani”, IV Ediz. (1971).
“Piccola Galleria U.C.A.I.”, Brescia, Arte bresciana del passato prossimo, 24 maggio 1980, Catalogo.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 31 maggio 1980.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

 

BROGLIO LUIGI

Secolo XIX.

Possiamo solo riprodurre quel che di questo scultore dicono i "Commentari dell' Ateneo" degli anni 1845 - 1846, p. 404: dando notizia di manifestazioni artistiche bresciane ricordano "un puttino a tutto rilievo e quattro piccoli bassorilievi in marmo, di Luigi Broglio, esso pure dilettante".

BRONTESI GIUSEPPE

Tregnago (VR), 4 ottobre 1938. Vive e opera a Brescia.

Giunto ancor giovane nella nostra città, è pittore oltre che scultore, le naturali doti affinate dapprima attraverso l'insegnamento di un artista conterraneo, frequentando poi Scuole d'arte, fino a conseguire la laurea in architettura.

Se nelle opere pittoriche di Brontesi si afferma "il modulo espressionista giocato su forti contrasti di colore e sulla sintesi, signica e cromatica che imprime al dialogo artistico una non comune aggressività espressiva" come ha sottolineato Alberto Morucci, l'esito scultorico oltre che sviluppare la ricerca condotta nel campo del colore sembra dapprima voler approfondire il dramma umano, imprimendo nella materia episodi di sofferenza e di lacerazione, come nella creta dedicata a La morte, seguita dal Monumento agli internati, dal gruppo di donne piangenti l'alpino morto, facendosi poi attento ai protagonisti di una "socialità" della quale possono essere rappresentativi momenti la stele dedicata all'ono Enrico Roselli, inaugurata a Visano nel 1972, oppure il busto di don Minzoni collocato nella sede della locale direzione democristiana, in Via Tosio, e inaugurato nel 1975 alla presenza dell'ono Benigno Zaccagnini.

Degni di cenno anche vari trofei dedicati a discipline sportive: con la raffigurazione del calciatore, dello sciatore ecc.

Statuette a premiare atleti di livello internazionale; così come collocate in raccolte private di vari stati non soltanto europei sono alcune sculture dalle varie tematiche.

BRUNELLI FILIPPO

Rovato, 1812 - 27 giugno 1871.

Di antica e agiata famiglia abitante a Caporovaro, fu pittore e ritrattista di valore e ardente patriota. Studiò con il Diotti e all’Accademia di Carrara di Bergamo ebbe come compagno di studi il Rossetti.
Una delle sue opere, che gli aprì la strada dell’arte fu un S. Filippo con i fanciulli per l’oratorio della Pace. Aprì studio in Brescia presso la chiesa di S. Simone, nelle adiacenze delle carceri di S. Urba-no, che fu distrutto dagli austriaci sul finire delle Dieci Giornate del 1849. Ritornò allora a Rovato deciso a non più dipingere. Un suo memoriale ci avverte di una contesa avuta coi Padri della Pace per un quadro raffigurante il b. Valfre’ non eseguito. Pur dicendosi disposto a eseguirlo, nonostante il proposito di non più pitturare, poneva come condizione che il ricavato fosse devoluto al fondo per un milione di fucili per Garibaldi.
Tra le sue opere tutte a olio si conoscono un bel Autoritratto, proprietà della famiglia Negroni di Rovato; Teste di vecchio e di ragazzo e ritratti di Fanciulli presso la famiglia Brescianini - Migliorati, pure di Rovato; Testa di vecchio della famiglia Migliorati a Torino.
 
BIBLIOGRAFIA
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

BRUNETTI LUIGI

 Cerreto di Gottolengo, 11 novembre 1905 - 11 giugno 1972.

Figlio di braccianti agricoli, a cinque anni perde la madre. Vive l’infanzia in estrema miseria e fre-quenta la scuola elementare del paese natio, iniziando molto presto a lavorare nei campi per rime-diare di che vivere.
Nemmeno il servizio militare, prestato a Brescia, gli offre opportunità di migliorare le condizioni di vita; nemmeno il desiderio di farsi frate può realizzare: gli resterà soltanto l’appellativo di fra con il quale è conosciuto dai compaesani.
Nel 1948 - 1949 è ricoverato in una casa di cura a Torino: esplica mansioni di aiutante, che pro-trarrà anche nell’ospedale di Gottolengo, dove rimane fino al giorno della morte.
La scoperta, perché di scoperta si tratta, di questo pittore è avvenuta in città nel 1974 allorquando nella “Galleria” a lato della chiesa dei SS. Faustino e Giovita è allestita una rassegna dei suoi lavori a matite colorate: frutto di un ingegno “raffinato di persona lontanissima dai filtri culturali e da ascendenze”, com’ebbe a rilevare d. Luigi Salvetti nella introduzione al catalogo.
Entro due anni, due mostre ancora dedicate a questo ignorato e sfortunato artista. E si conosce così meglio un “balenante estro pittorico capace di una poesia allo stato puro, ingenua e visionario, fresca e fiammeggiante”.
Se per l’autore questi “segreti” fogli colorati e corredati di didascalie a volte non pertinenti al motivo rappresentato potevano significare una sorta di riscatto “un gesto consolatorio di una vecchiaia tri-ste e solitaria, diventa il segno d’una ricchezza interiore rara anche in persone abituate ad una vita agevole e meno logorante”.
Ma al di là d’ogni considerazione resta il valore di quei disegni che, sortiti da un artista ignaro di maestri e scuole, si è espresso in modo fascinoso e permeato d’un altissimo linguaggio pittorico, ma soprattutto umano.
 
BIBLIOGRAFIA
L. SALVETTI, “Galleria Iniziative S. Faustino”, Brescia, 21 dicembre 1974 - 6 gennaio 1975.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 28 dicembre 1974.
E. C. S.(alvi), Le mostre, “Giornale di Brescia”, 8 gennaio 1975.
G. STELLA, L. Brunetti “A. Studio”, a. IV, febbraio, marzo 1975.
“Galleria dell’incisione”, Brescia, febbraio 1976.
E. CASSA SALVI, “Studio G7”, Bovezzo, 29 gennaio - 11 febbraio 1977. (Riproduce la re-censione a mostra del febbraio 1976, in “Giornale di Brescia”, 8 febbraio 1976).
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

BRUNI DOMENICO

Brescia, 1591 - 21 aprile 1666.

Secondo il Ridolfi fu allievo di Tommaso Sandrino e collaboratore del Pedrali.
Pittore, secondo Rossana Bossaglia, di quadratura di tradizione accademico - emiliana, ma anche ultimo epigono, secondo Boselli, della grande scuola prospettica bresciana che tenne il campo nel territorio dalla metà del secolo XVI alla metà del successivo e derivata da Venezia, dove il pittore risulta presente nel 1627. In tal caso fu probabilmente anche allievo di Marco Boschini che ne scris-se con entusiasmo nella sua “Carta del navegar pitoresco” decantante l’opera sua “sui sofiti che xe piani - e i fenze (cioè li fa apparire) in archi e in volti et li trasforma - Cusì dei piani ai concavi el da forma - E tesse ai ochi industriosi inganni…”.
Lo stesso Boschini in una lettera del 18 maggio 1675 lo dice “singolare nella Architettura e nella Prospettiva come si vede in molte opere su Venezia e nello stesso stato”.
A Brescia firmò: Dominicus de Bruni Civis Brixiae prospecticus 1634, gli affreschi con prospettive nel coro della chiesa di S. Maria del Carmine, con figure di Bernardino Gandino. Nel 1651 dipingeva con Giacomo Pedrali nel palazzo Piovene di Vicenza affreschi ormai perduti; nel 1652 affreschi nella villa Negrelli di Stra.
A Venezia avrebbe dipinto, nella tribuna di S. Nicolò da Tolentino, il soffitto di S. Martino (rinnovato in seguito da F. Zanchi) e quello di S. Luca andato distrutto nel 1800.
Secondo il Fenaroli “ebbe un figlio, il quale si esercitò egli pure nella pittura e lavorava nel 1710”.
 
BIBLIOGRAFIA
M. BOSCHINI, “La carta del navigar pittoresco”, Venezia, 1660.
F. PAGLIA, “Giardino della pittura”, Ediz. C. Boselli, 1958 e 1967.
L. COZZANDO, “Vago curioso ristretto”, 1694.
G. A. AVEROLDI, “Le scelte pitture di Brescia”, 1700.
P. A. ORLANDI, “Abecedario pittorico”, 1704.
F. MACCARINELLI, “Le glorie di Brescia”, 1747, Ediz. C. Boselli, 1959.
G. B. CARBONI, “Notizie storiche di pittori e scultori… di Brescia”, 1776, Ediz. C. Boselli, 1962.
L. LANZI, “Storia pittorica dettati, Bassano, 1795 - 1808, Ed. 1823.
F. BALDINUCCI, “Notizie di professori di disegno”, Firenze, 1769 - 1774.
F. NICOLI CRISTIANI, “Vita e opere di L. Gambara”, 1807.
G. A. MOSCHINI, “Guida per la città di Venezia”, 1815.
P. ZANI, “Enciclopedia metodica critico ragionata di B. A”, 1819 - 1824.
P. BROGNOLI, “Guida di Brescia”, 1826.
S. TICOZZI, “Dizionario dei scultori, pittori… “ Milano, 1832.
F. DE BONI, “Biografie di artisti”, Venezia 1840.
F. ODORICI, “Guida di Brescia rapporto alle arti”, 1853.
S. FENAROLI, “Dizionario degli artisti bresciani”, 1887.
A. UGOLETTI, “Brescia”, Ist. ital. d’arti grafiche, Bergamo, 1909.
E. BENEZIT, “Dictionnaire… des peintres”, Paris, 1924.
O. NICODEMI, “Guida di Brescia”, 1926.
L. FE’ D’OSTIANI, “Storia tradizionale e arte nelle vie di Brescia”, 1927.
E. CALABI, “Pittura a Brescia nel ‘600 - ‘700”, Brescia, 1935. “Storia di Brescia”, Vol. II.
C. BOSELLI, Nuovi documenti sul pittore Domenico Bruni, “Biesse” n. 25, aprile 1963 e n. 26, maggio 1963.
“Enciciopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani” Giorgio Zanolli Editore 1984.
R. LONATI, “Catalogo illustrato delle chiese di Brescia aperte al culto, profanate e scom-parse”, Brescia, 1994.

 

  1. BRUSAFERRI CLOTILDE
  2. BUCCELLA CLEMENTE
  3. BUCCERI MIMMO
  4. BUGATTI ZANETTO

Pagina 41 di 190

  • 36
  • 37
  • 38
  • 39
  • 40
  • 41
  • 42
  • 43
  • 44
  • 45

Copyright © 2023 Associazione Giorgio Zanolli Editore. Tutti i diritti riservati.

Aiuta il dizionario dei pittori Bresciani