Dizionario dei Pittori Bresciani
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COCCOLI ANNA MARIA

Brescia. Vive e opera a Brescia.
Figlia di Eliodoro, sorella di Aldo artisti già ricordati nel nostro "Dizionario dei pittori bresciani", Giorgio Zanolli Ed., Brescia, 1980, VoI. I, essa stessa grafica e pittrice, si è poi rivolta sempre più intensamente alla composizione plastica espressa a mezzo della ceramica e del metallo.
La personalità attenta ai nuovi fermenti, testimoniata dalle opere pittoriche, si ripropone nelle "forme programmate" rivelateci, nel 1969, dalla mostra allestita nella ormai scomparsa "Galleria del Minotauro".
Erano forme e volumi nati dall'uso "libero e inventivo di fogli d'alluminio luminoso, duttile, speculare. Come lame taglienti, affilatissime e indolori, strutture rigorose e gelide". E pure da quella materia l'autrice estrae immagini lievi, sprizzanti gioia e piacere; immagini coniugate alla evocazione di totem, fantasmi, armigeri antichi, superbi trofei di scudi e di mazze, fino all'uomo macchina, il robot.
Nella produzione di Anna Coccoli prevale la presenza delle costrizioni cui soggiace l'umanità: un tempo imposte da eventi politici cruenti, oggi causate dalla tecnologia. Questi concetti si infittiscono e si chiariscono con il trascorrere degli anni e ben esemplificati dai titoli di èJlçune opere: Aggressione (corpo fondamentale d'una personale); Insetti, Figure, complessi monumentali costruiti con larga sintesi geome-trizzante, ai quali è affidato il chiaro giudizio sulla violenza devastante dell'odierno meccanicismo.
Fra le manifestazioni collettive che hanno accolto lavori di Anna Coccoli possiamo citare le Olimpiadi culturali di Milano (1952); il Premio Suzzara (1956, 1960); il Premio della Resistenza di Bologna (1956); il Premio S. Ilario d'Enza (1958); il Premio Gabriele d'Annunzio di Gardone Riviera (1963); la rassegna dedicata a "Convergenze" (Sabbioneta, 1969); il concorso M.T.I. di Gardone Riviera (1971), l'indomani dell'inserzione nella nota pubblicazione "Arte bresciana '70", cui dà lustro la prefazione di Raffaele De Grada.
Mostre personali ha invece ordinato a Milano (1968 e 1972); S. Paolo del Brasile (1971 e 78); Grosseto ("Galleria d'arte moderna" (1971); Mantova, Lodi e Roma (1972); alternate a quelle bresciane della "Galleria Alberti" (1960); della A.A.B. (1962); della "Galleria del Minotauro" (1969); del Centro S. Michele (1972); della "Galleria dell'Incisione" (1978 e 1981), riproponente Anna Coccoli pittrice: perchè la inquietu dine, la sete di ricerca hanno ricondono l'artista nostra alla pittura, espressione mai completamente abbandonata. E nella recente esposizione dominava un realismo rivelante la intensa adesione all'esistenza tribolata di comunità d'oltre oceano. V'è pertanto nell'eclettico operare un motivo di fondo: la creatura umana di fronte agli eventi politici, culturali, sociali e il suo travagliato, spesso tragico divenire. Accanto alle programmate mostre di Parigi, Barcellona, Rio de Janeiro, val ricordare alcune realizzazioni della nostra scultrice: la Madonna,un pannello eseguito per la chiesa della Macina a Castenedolo (1963), le vetrate policrome per il Dispensario a Pineta di Sartema, in provincia di Sondrio, nel 1964, e la St ruttura alla Galleria d'Arte moderna di S. Paolo del Brasile (1970).

COCCOLI ELIODORO

Brescia, 30 giugno 1880 - 1 marzo 1974.

Avendo dimostrato fin dalla giovane età una forte inclinazione alla pittura, frequentò la Scuola d’arte Moretto presso la quale, una volta conseguito il diploma, divenne insegnante. Dal 1925 al 1955 è stato docente di figura presso la Scuola Beato Angelico di Milano, che aveva come direttore l’architetto monsignor Polvara.
Fin dalla giovinezza si era inserito nella vita artistica nazionale e internazionale partecipando a numerosi concorsi, meritando premi e ambiti riconoscimenti. Tra i più importanti vale ricordare: il grandioso progetto per la decorazione della chiesa dedicata alla Beata Immacolata di Buenos Aires; il progetto per la decorazione del presbiterio del Duomo di Feltre; i concorsi per la decorazione dell’abside della chiesa parrocchiale di Olmo al Brembo; per la decorazione dell’abside della chiesa di Birzebbugia (Malta); per la chiesa di S. Clemente a Mantova; il Tempio di Rabat (Malta).
Ma numerosissime altre decorazioni eseguite sono ricordate nella “Enciclopedia bresciana”, e collocate in chiese e palazzi di Brescia, Costalunga, Fasano del Garda, Sonico, Gardone Riviera, Gardone V.T., Gerolanuova, Lonato, Lumezzane, Nave, Pontevico, Porzano, Prevalle, Villachiara e poi fuori provincia a: Agrate, Botta di Sedrina, Casanova Staffora (Voghera), Chiavari, Cividino, Concorezzo, Cremona, Feltre, Gallarate, Lendinara, Milano (in note chiese), Monza, Parravicino, Schilpario, Trieste, Vercelli e, ancora, fuori Italia.
Bruno Passamani, con l’ausilio di Anna Coccoli, amorevole custode di quanto rimane del padre, ha ripercorso l’esistenza di Eliodoro Coccoli, dall’infanzia triste di figlio d’ignoti affidato a genitori adottivi e alla pietà pubblica, agli studi e alla partecipazione al clima artistico cittadino con la presenza in seno alla Bottega d’arte di Dante Bravo e all’Arte in famiglia, dove avvicina giovani proiettati verso la notorietà. Quindi le prime committenze, sempre più fitte, fino al culmine espresso nel ciclo maltese che lo ha occupato per vent’anni a cavaliere del secondo conflitto mondiale.
Il catalogo edito nel 1983 unitamente alla mostra ordinata nella sede dell’AAB pone l’attenzione anche sulla produzione minore del Coccoli, dalle opere di cavalletto, tralasciate per ottemperare agli impegni decorativi, al creatore di suppellettili e manifesti, il grafico autore di ritrattini a matita o all’acquarello dedicati agli amici Claudio Botta, Vittorio Trainini, Tita e Giuseppe Mozzoni, Augusto Lozzia ed altri.
Non un innovatore, Eliodoro Coccoli, ma un eclettico propositore di interpretazione di stili diversi, dal neorinascimento al neobarocco, al Liberty, fino al novecentismo. Un eclettismo che comunque lo inserisce nella tradizione della grande decorazione bresciana fra Ottocento e Novecento.
 
BIBLIOGRAFIA
“La Sentinella bresciana”, 16 novembre 1896, Alla scuola Moretto.
15 luglio 1897, I premiati alla scuola Moretto.
17 gennaio 1898, Scuola Moretto, distribuzione dei premi.
10 gennaio 1900, Alla scuola Moretto.
11 febbraio 1911, L’inaugurazione dei festeggiamenti in Crociera S. Luca.
20 agosto 1913, I saggi per il concorso Brozzoni.
14 maggio 1916, Esposizione d’arte moderna.
22 maggio 1916, Esposizione d’arte moderna: nuove vendite.
T. BIANCHI, La mostra lotteria nel ridotto del teatro Grande, “La Provincia di Brescia”, 26 novembre 1916.
“La Sentinella bresciana”, 26 novembre 1916, Mostra d’arte e lotteria pro assistenza civile.
“La Sentinella bresciana”, 20 agosto 1917, Per una onorificenza.
“La Sentinella bresciana”, 18 settembre 1918, Le decorazioni nel Teatro della nuova casa del soldato.
“Mostra d’arte del Gruppo”, Arte in famiglia. Brescia, giugno 1919, Catalogo.
“I Esposizione del paesaggio italiano sul Garda”, Gardone R., Inverno 1920-1921, Catalogo.
“Giornale di Brescia”, 22 giugno 1951, I dilettanti premiati alla mostra dell’ENAL.
P. SAMMUT, Su seicento metri quadrati di tela ha dipinto oltre trecento figure, “Giornale di Brescia”, 10 agosto 1952.
DIOCESI DI BRESCIA, “Chiese costruite negli anni 1934-1961”, Tip. S. Eustacchio, Brescia 1961.
E. C. S.(alvi), La morte di E. Coccoli patriarca dell’arte bresciana, “Giornale di Brescia”, 3 marzo 1974.
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo. Con l’elenco delle opere decorative in Italia e fuori.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
Si veda inoltre:
L. B., La “Beato Angelico o dell’arte sacra”, in “L’Italia”, 9 ottobre 1929.
G. POLVARA, Domus Dei, s.a. (Società editrice dell’arte cristiana).
A. BERNAREGGI, Il discorso ufficiale di S.E. mons. Giuseppe Polvara, “Arte cristiana”, gennaio 1952.
B. PASSAMANI, “Eliodoro Coccoli”, Brescia, Galleria AAB, 1983. (Con bibliografia essenziale).
L. ANELLI, “Il paesaggio nella pittura bresciana dell’Ottocento”, Brescia, 1984.
V. TERRAROLI, “La grande decorazione a Brescia tra Ottocento e Novecento”, Brescia, 1990.
F. BOLIS, Gli angeli portano luce in chiesa, “Giornale di Brescia”, 22 dicembre 2001.
 

COCCOLI GIANNI

Borgosatollo, 26 agosto 1929.

Meccanico in una officina, è balzato alla ribalta artistica bresciana con la prima sua mostra personale allestita nel suo quarantaseiesimo anno presso la “Libreria C.U.E.B.”, di Corso Matteotti. Notevolissima l’abilità grafica palesata nei disegni allora esposti, d’una eleganza formale insospettabile in un dilettante. Ma al segno prezioso si congiunge il contenuto, con la tensione analitica e i valori morali e umani che fanno pensare a Fieschi o a Pini.
Attraverso l’arabescato cesellare, che non è mai fine a se stesso, Gianni Coccoli raggiunge i limiti del drammatico.
La Critica in quell’occasione (1976) ha fatto altresì riferimento a scuole varie per collocare l’opera di Coccoli fra il manierismo nordico, il Liberty o Jugendstil, ecc. e ha espresso stupore per i risultati raggiunti nel solitario, nascosto lavoro in cui si agitano i più attuali problemi dell’uomo.
Attraverso i simboli effigiati emerge quasi una ammonizione per “l’uomo che usa violenza all’uomo”. Considerazioni affidate alla punta della matita, al bulino, ma anche al fuoco di pirografie.
Opere proposte in mostre collettive tematiche quali “Arte, natura, ambiente” oppure “Omaggio a Alberto Burri”, “Tecnica dell’incisione” allestite in Marcheno (1984, nella Sala dell’ex Monte Nuovo di Pietà (1987) e nell’Atelier degli artisti in Brescia (1990, 1999), nel Circolo culturale B. Brecht di Milano (1991)…
Ripetute le mostre personali in Brescia (1982, 88), Genova (1983), Milano (1995)…
Riflessioni graficamente espresse, a dimostrazione di come Gianni Coccoli persegua la definizione e la comprensione dell’identità del mondo contem-poraneo.
 
BIBLIOGRAFIA
M. ZUPPELLI, “Galleria C.U.E.B.”, Brescia, 10-26 gennaio 1976.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 24 gennaio 1976.
E. C. S.(alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 25 gennaio 1976.
R. DE GRADA, Una nuova presenza, “Il Giorno”, 4 febbraio 1976.
M. ZUPPELLI, “Galleria Mouffe”, Parigi, febbraio 1976 (Ripete il testo bresciano).
“La Revue moderne”, Paris, juliet, 1976.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 15 ottobre 1977.
“Giornale di Brescia”, 13 settembre 1917, Omaggio alla Resistenza.
“Bresciaoggi”, 13 settembre 1977, Le opere premiate alla mostra sulla Resistenza.
“Giornale di Brescia”, 17 settembre 1977, Il ministro Pedini ha inaugurato la Mostra.
G. MASCHERPA, Impegno in tema di Resistenza. “Avvenire”, 23 settembre 1977.
“Il Cittadino”, 10 novembre 1977, Mostre.
E. C. S.(alvi), L’apertura della stagione 1977 - 1978, “Giornale di Brescia”, s.d.
“Giornale di Brescia”, 11 settembre 1978, Omaggio al lavoro.
G. DI GENOVA, “Galleria l’incontro”, Ostiglia, 13 gennaio - 3 febbraio 1979.
“Galleria S. Marco dei Giustiniani”. Genova, 17 gennaio - 17 febbraio 1980.
“Il Corriere mercantile”, 19 gennaio 1980, Coccoli: la dolcezza pun-gente.
G. ARATO, Virtuoso su carta, “Secolo XIX”, 19 gennaio 1980.
N. MURA, Il piacere del segno di Coccoli, “Gazzetta del lunedì”, 21 gennaio 1980.
G. Di GENOVA, “Mody Gallery”, Milano, 11-30 ottobre 1980.
“La Repubblica”, 17 ottobre 1980, Dolore e sfida, III.
“Il Cittadino”, s.d. (ottobre 1980) Successo di Coccoli a Milano.
L. SPIAZZI, Arte e città, “Bresciaoggi”, 18 ottobre 1980.
G.M., Le interrogazioni di Coccoli, “Arte e cultura”, novembre 1980.
G. STELLA, “Cartella grafica”, a cura di Studio ‘80 (Con G.C. Barbieri, Cargnoni, Petrò, Zuppelli).
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 20 dicembre 1980.
R. MARGONARI (a cura di), “Gianni Coccoli”, Brescia, Galleria Schreiber, 16 gennaio - 14 febbraio 1982.
R. MARGONARI, “Gianni Coccoli”, Genova, Galleria d’arte S. Maudo dei Giustiniani, 5 febbraio 1983.
GRUPPO L’ACQUAFORTE (a cura di), “Arte e tecnica dell’incisione”, Marcheno, Biblioteca civica, 18 dicembre 1983 - 15 gennaio 1984.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
C. MUNARI, “Disegni 1983-1985”, sl., sn., 1985.
R. DE GRADA, “Arte, natura e ambiente”, Brescia, Sala dell’ex Monte di Pietà, 24 gennaio - 4 febbraio 1987.
G. MEREGHETTI, “Gianni Coccoli”, Brescia, Galleria Schreiber, 26 febbraio - 17 marzo 1988.
E. BRUNO, “Ottopiùarte”, Brescia, Atelier degli Artisti, 22 settembre - 18 ottobre 1990.
T. MARCUCCI, “Ottopiùarte”, Milano, Circolo culturale B. Brecht, 8-20 aprile 1991.
G. SEGATO, “Gianni Coccoli: nel cuore della carta”, Milano, La nuova Sfera, 24 marzo - 28 aprile 1995.
L. ARIOTTI (a cura di), “Omaggio ad Alberto Burri”, Brescia, Atelier degli Artisti, 23 aprile - 22 maggio 1999.

CODENOTTI FAUSTO

Secoli XIX - XX.

Bresciano, operò nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento. Fu maestro d’ornato di notevole abilità e pittore bozzettista illustratore di libri.
Nel gennaio 1902 esponeva in un negozio cittadino un suo quadro raffigurante S. Cecilia in estasi; partecipò anche ad alcune esposizioni.
 
BIBLIOGRAFIA
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.

COFFANI DINO

Montichiari, 30 luglio 1946. Vive e opera a Montichiari.
Dopo aver seguito i corsi della Scuola della A.A.B. tenuti da Olves Di Prata (v.) ha approfondito una ricerca poco per volta fatta propria, anche se il noto insegnante del quale ha frequentato lo studio è indicato come ideale riferimento.
Nello studio di Montichiari per anni Dino Coffani ha operato silenziosamente allineando un "popolo" di figure testimoniante la severa applicazione sulla pietra lavorata a largo tratto e plasticamente definita.
Anche per chi gli è amico, ha suscitato sorpresa, lieta sorpresa, la sua prima mostra personale allestita al Circolo ACLI di Flero nel dicembre 1982; subito seguita dalla rassegna ordinata nella Biblioteca comunale di Calcinato (22 gennaio 1983). Anche se in evoluzione, la visione di Coffani è chiaramente avvertibile, tanto che Alberto Morucci ha potuto scrivere: "Le figure sono trattate nel loro aspetto globale: singole o a gruppi, negli alto - bassorilievi, ma non sono assenti i ritratti nei quali egli si esprime, oltre la pura somiglianza, nella ricerca di momenti psicologici e dell'interio-rità dell'individuo; riuscendovi con efficacia dovuta a forte spirito di osservazione e capacità introspettiva".
Per dar completezza alla nota delle mostre personali si ricordano le presenze a Parma ("Galleria Parma", 30 aprile 1983); in occasione del maggio culturale monteclarense, l'invito ad esporre nel Teatro Sociale (Montichiari, 12 maggio 1984). In questa occasione Oscar Di Prata ha potuto sottolineare come "la figura umana è presenza insostituibile e determinante dell'arte di Coffani, nei contenuti e nel suo atteggiarsi ... l'immagine filtrata e scoperta nell'intimo del profondo, onde cogliere ispirazione e trasalimenti, focalizzarne ataviche ascendenze, retaggi di speranza, di sofferenze e di amore: quindi di religioso empito".
Così, accanto ai numerosi volti, alle figure maschili e femminili ai quali affida attimi o motivazioni esistenziali (Attesa, Maternità, Ragazza al chiaro di luna), si alternano opere sacre quali la Via Crucis per le chiese parrocchiali di Vighizzolo e della Pedrocca di Cazzago San Martino ove il moto drammatico sembra esprimersi anche nel ruvido, tormentato tratto incidente la materia. Materia che varia dalla pietra (sia essa Botticino o Travertino) al bronzo, dalla terracotta alla ceramica sovente accosta-ti in una sola composizione.
Coffani ritrattista si rivela alfine nel piccolo monumento dedicato a Padre Ottorino Marcolini, nei busti di Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi e Mazzini, artefici del nostro Risorgimento, collocati nel ristrutturato museo risorgimentale di Montichiari.

COIRANO GASPARO

Secoli XV - XVI.
Originario di Milano, fu assiduamente operoso in Brescia e provincia, anche a fianco di Antonio della Porta detto Tamagnino (v.).
Fra le opere attribuitegli sono le statue degli Apostoli nella facciata del santuario di S. Maria dei Miracoli (1498); dal 1493 al 1498 e poi dal 1500 al 1506 realizzò altresì il busto di S. Apollonio e quelli imperiali di palazzo Loggia.
Nel Duomo vecchio lavorò alle chiavi scolpite (1510) e il successivo anno a quelle della chiesa di S. Francesco, per la quale realizzò pure il monumento sepolcrale di N. da Pitigliano, oggi al Museo cristiano.
AI 1506 - 1509 risalgono i lavori per il portale del Duomo di Salò; più tardi quelli della prepositurale di Chiari. Suo anche l'intervento per il coro di S. Maria de Dom, un tempo esistente nella piazza del Duomo.
Secondo B. Zamboni, a lui sono attribuibili le statue dei SS. Faustino e Giovita sotto la Loggia; A. Peroni mette in relazione con la sua attività anche i busti della Madonna e dei due Santi ora perduti nelle chiesette di S. Antonio e del cimitero di Carzago Riviera.

COLLA ANTON MARIA

Secolo XVI.
Originario di Padova, è autorevolmente attivo in Brescia nella seconda metà del Cinquecento.
A lui si deve il modello del fregio nel settore destro della facciata di palazzo Loggia, per il quale fu pure incaricato di reclutare a Venezia buona parte della manovalanza.

COLOMBI GIOVANNI

Brescia, 2 aprile 1904 - 1981.

Frequentati negli anni Venti i corsi di disegno con Eliodoro Coccoli, con Pillera e Tempini, ha dovuto rinunziare alla pittura per motivi familiari. L’azienda condotta con i fratelli lo ha per lungo tempo assorbito e soltanto nei momenti liberi ha potuto dipingere.
Con l’avanzare dell’età, il desiderato ritorno ai colori e la sua prima mostra personale allestita nel 1973 alla “Galleria S. Gaspare”.
Disegnatore garbato, nel carboncino e nella sanguigna; accurato esecutore nell’acquarello, nei dipinti a olio, pur nella più evidente scioltezza del tratto, rivela capacità di riassunto: nella eco dei maggiori pittori nostri quali Soldini e Bertolotti.
Paesaggista, ha dedicato numerose opere al Garda e al suo entroterra; nelle composizioni floreali supera agevolmente il limite del decorativismo, mentre nei ritratti, soprattutto di bimbi, riesce a cogliere i caratteri con verosimiglianza notevole.
 
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Galleria S. Gaspare”, Brescia, 28 aprile - 10 maggio 1973.
M. CORRADINI, “Brescia - arte”, n. 5, maggio 1973.
R. LONATI, “Galleria S. Gaspare”, Brescia, 1 - 12 aprile 1979.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 5 aprile 1979.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

COLOMBO ANDREA

Secolo XVI.
Stando allo Zani e al Fenaroli, più che scultore fu stuccatore operoso nel 1599. Di lui non si conoscono opere o ulteriori notizie.

COLOMBO ANGELO

 Salò, 1959.

Di Angelo Colombo, che non ci è stato possibile contattare, dice “STILE Arte” n. 44 del dicembre 2000, che a un dipresso così si esprime: “Angelo Colombo si è avvicinato alla pittura con l’intento di trasfondere i ricordi e le sensazioni vissute in armonie cromatiche, a volte risolte con le sfumature d’un solo colore. Ne derivano composizioni informali e simboliste compiute mediante tecnica mista, smalto, olio su tela, oppure su legno o altri supporti che meglio si adeguano al soggetto programmato.
In una continua evoluzione della ricerca espressiva, Angelo Colombo ha partecipato ad alcuni concorsi provinciali fra i quali il Premio Arte tenuto nel 1998.
 
  1. COLOMBO GIO.ANTONIO
  2. COLOMBO GIOVAN ANTONIO E FRANCESCO
  3. COLOMBO GIOVANNI
  4. COLOMBO MINO RAUL

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